«L'unica cosa che conta è trovarli vivi e salvarli, perché solo questo ti ripaga della fatica, di tutti i morti che hai visto, dei giorni senza mangiare e senza dormire. Quando li salvi, hai la forza per le prossime tre vite».
Teresa Di Francesco è l'unica donna degli Usar dei Vigili del fuoco, le squadre specializzate nei salvataggi dalle macerie. Ha un orecchino a forma di scala dei pompieri. Era a Rigopiano, dal quel che restava dell'albergo travolto dalla slavina quando sono stati tirati fuori Samuel, Edoardo e Ludovica.
Ora è a Ischia, con la sua squadra, il team Lazio, e dalla casa crollata a Casamicciola ha visto uscire i tre fratellini Ciro, Mattias e Pasquale. Con i primi due ha parlato per tutta la notte. «Un lavoro fenomenale - dice all'agenzia Ansa il collega Simone Di Giovanni - un mix di delicatezza, tenacia, dolcezza e decisione che ci hanno consentito di portare a termine questo miracolo». Lei sminuisce perché, dice, il merito è di tutta la squadra che ha lavorato come fosse una persona sola.
Il bimbo di sette mesi, racconta Teresa, era rannicchiato su un pezzo di solaio che si è fermato sopra a un frigorifero. «Lo abbiamo trovato quasi subito, il suo pianto ci ha indirizzato. Poi abbiamo visto il pannolino e lo abbiamo preso». Ben più difficile è stato salvare Ciro e Mattias, che erano finiti sepolti sotto al letto a castello. «Quando li abbiamo individuati - racconta ancora la donna - abbiamo visto che sopra di loro c'era un termocamino da almeno cinque o sei quintali. L'abbiamo dovuto spostare a mano».
Un lavoro durato ore in cui Teresa ha parlato con i bambini, sopratutto con Ciro. «Ha avuto una forza micidiale.
È stato straziante averlo a pochi passi e non poterlo prendere subito. Poi, quando ho capito che era fatta, gli ho detto Ciro, stavolta è vero, stiamo per portarti via». E poco dopo è uscito. «I loro occhi che tornano a vivere sono lo spettacolo più bello del mondo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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