Terrorismo, intensificati i controlli sulle navi da crociera

Bepi Castellaneta

Bari Porti italiani blindati per fronteggiare l'emergenza terrorismo. Perché il timore è che un attacco possa venire dal mare, fra i traghetti delle vacanze. Un'ipotesi presa in esame con estrema attenzione. Al punto che dal comando generale delle capitanerie di porto è partito l'ordine di innalzare a due (su una scala di tre) il livello di sicurezza. Come dire: se non è massima allerta poco ci manca.

Gli effetti sono stati immediati. La disposizione scattata da Roma si è tradotta in un rafforzamento dei controlli ai varchi: non solo nelle fasi di imbarco e sbarco, ma anche in tutte le aree delle stazioni marittime. Una misura ritenuta necessaria dopo un preciso allarme dell'intelligence, che già nelle settimane scorse ha tracciato uno scenario preoccupante prospettando un aumento del rischio attentati in Italia durante il mese di agosto.

Una situazione divenuta ancor più delicata dopo la disponibilità del governo a concedere le basi aeree per gli americani impegnati nelle missioni contro l'Isis in Libia e all'invio di reparti speciali come addestratori. Insomma, l'Europa rimane nel mirino e l'Italia potrebbe essere un bersaglio del terrorismo islamico.

Secondo gli analisti dei servizi il terrore potrebbe venire dal mare. Tanto più adesso, in un periodo di grande flusso turistico. Per questa ragione il comandante generale della guardia costiera, l'ammiraglio Vincenzo Melone, ha trasmesso l'ordine di innalzamento del livello di allerta. Vale a dire: controlli accurati sui passeggeri, verifiche su una percentuale più elevata dai veicoli ispezionati a campione.

Già da qualche tempo i riflettori degli investigatori e dell'intelligence internazionale sono puntati sui porti, finiti al centro dell'operazione di controllo nazionale «Cristoforo Colombo».

Uno degli scali considerati maggiormente a rischio è quello di Bari, ritenuto un crocevia del terrorismo internazionale: da qui il 1° agosto del 2015 si imbarcò per la Grecia Salah Abdeslam, una delle menti delle strage del Bataclan a Parigi, rientrato poi in traghetto a Bari il 5 agosto; ma non è tutto, perché dal porto pugliese il 16 giugno scorso è passata anche la donna di origini albanesi arrestata in Francia con l'accusa di aver fornito le armi all'attentatore di Nizza. Per questo mesi fa i controlli sono stati rafforzati in tutta l'area portuale anche con l'impiego di un drappello di militari dell'esercito.

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