Coronavirus

"Terza dose per anziani e fragili in autunno". Verso il richiamo anche per medici e infermieri

Ricciardi: "Stanno esaurendo la protezione". Più casi nel personale sanitario

"Terza dose per anziani e fragili in autunno". Verso il richiamo anche per medici e infermieri

Se la decisione sull'obbligo vaccinale non è affatto imminente, sembra dietro l'angolo quella sulla terza dose di vaccino. Che, con tutta probabilità, verrà somministrata entro l'autunno alle persone fragili e agli anziani ricoverati nelle Rsa. A confermarlo è Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza.

«Stiamo osservando - spiega - che anziani e persone fragili, vaccinati a gennaio e febbraio, stanno esaurendo la loro protezione. Queste persone si trovano nuovamente vulnerabili e vanno riprotette. Dobbiamo partire da loro, dalle persone che sono state vaccinate prime e più fragili». Si comincerà a breve giro e poi toccherà «agli operatori sanitari, vaccinati tra gennaio e febbraio» la cui carica di anticorpi è ormai quasi scaduta. Anche tra di loro sono in aumenti i contagi, ovviamente in forma molto meno grave rispetto alle prime due ondate.

«È verosimile - specifica il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri - che in futuro si forniranno delle terze dosi di vaccini adattati sulle varianti oppure su varianti future. Ora non vuol dire che prevediamo la terza dose per tutti. Attenzione al quando, al chi e con quale dose».

D'accordo con la linea sulla terza dose anche il virologo Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia del San Raffaele, che si spinge oltre. Dopo aver visto i risultati registrati in Israele e la campagna della terza dose in Francia ai 65enni, sostiene: «C'è un grande rafforzamento della protezione contro il virus, prima iniziamo meglio è».

La sua proposta è di pensare subito anche alle altre fasce di popolazione e non solo agli over 80. «Ora se ne parla per le fasce fragili, io credo che la terza dose potrebbe essere estesa subito anche agli over 50». Più cauto Filippo Anelli, presidente della Fnomceo: «Dobbiamo capire se diventa indispensabile o meno». Secondo Anelli al momento la protezione dei vaccini è ottima e l'efficacia sconta solo una lievissima riduzione con il passare del tempo. Quindi bene la terza dose già in autunno per i fragili, mentre per gli altri italiani «meglio aspettare, guardiamo gli studi». Intanto dalla Puglia arriva la fuga in avanti di Michele Emiliano: il governatore annuncia che la sua Regione ha già messo a punto il piano per iniziare la terza dose «per la fine di settembre».

All'Oms che sostiene che, prima del terzo giro, sia necessario vaccinare i paesi poveri, risponde il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton, responsabile della task forse per la produzione dei vaccini: «Le 300-350 milioni di dosi di vaccini necessarie per effettuare la terza dose di vaccini nell'Ue rappresenterebbero solo un mese di produzione europea. Ciò significa un mese di produzione.

Capisco il messaggio, ma le cifre non lo supportano nella misura in cui produrremo in Europa e negli Stati Uniti da 500 a 600 milioni di dosi al mese».

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