
Roma Il governo tira diritto sugli affitti brevi e prevede di estendere il meccanismo del sostituto di imposta a tutto il settore extra alberghiero. Quindi non più solo affitti brevi, ma anche Bed and Breakfast e case vacanza. Si è tenuto ieri la prima riunione del tavolo di confronto per modificare le norme introdotte dalla cedolare secca sugli affitti brevi. Da una parte il viceministro all'Economia Luigi Casero e il direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Ruffini, dall'altra i rappresentanti dei maggiori operatori del settore, quali la Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), Airbnb, Booking, Homeaway e Property managers Italia.
Al centro dell'incontro, il meccanismo studiato dal governo che punta a utilizzare portali come Airbnb, Homeaway e Booking.com, oltre agli intermediari, come sostituti di imposta. A loro, quindi, l'onere di versare le tasse sugli affitti percepiti dai proprietari, con l'applicazione della cedolare secca. Contro questo metodo si sono schierati da subito i portali internazionali che mettono in contatto i proprietari di strutture extra alberghiere e gli ospiti, per nulla disposti a fare da esattori. Solo Property Managers ha dato disponibilità e ha applicato la norma nei termini previsti dalla legge.
«Abbiamo avuto riscontri positivi dai clienti», spiega il vicepresidente Pietro Abbati Marescotti. «Sono alleggeriti da un adempimento e soddisfatti per l'applicazione della cedolare. È positivo che il governo continui nella lotta contro l'evasione e non ceda alle richieste dei big player».
Toni più duri con i rappresentanti dei portali. Il governo ha fatto capire che non intende arretrare e che, al contrario, nella prossima legge di Bilancio allargherà il meccanismo anti evasione a tutto il settore. Ora valeva solo per gli affitti brevi, dal 2018 anche case vacanza, bed and breakfast e affittacamere dovranno sottostare allo stesso regime: pagamenti delle imposte anticipate dagli intermediari e cedolare secca (la tassazione agevolata che in realtà viene già applicata a queste forme di ospitalità).
Durante la riunione sono emerse importanti novità sul fronte delle semplificazioni. L'Agenzia per l'Italia digitale si è resa disponibile per fornire l'infrastruttura necessaria per un unico adempimento per il proprietario. Oggi le comunicazioni sono tre: alla polizia, quella trimestrale all'Agenzia delle Entrate e poi quella agli uffici statistici regionali. Dal 2018 potrebbero essere riuniti in uno unico. Altra novità è quella della formazione.
Buone intenzioni che rischiano di diventare l'ennesimo adempimento burocratico.Comunque il governo ha fatto capire che di passi indietro non ne farà. E ha anche detto a Airbnb e agli altri, che saranno inutili eventuali ricorsi alla Corte europea. Le norme sono a prova di giudici Ue.