Nelle mani aveva l'arte della pasticceria. Tutto il giorno tra impasti, micro decorazioni di zucchero e creme. La sua vita racchiusa in un piccolo laboratorio che profumava di buono. Poi l'incidente in auto, sotto un temporale talmente forte da fargli perdere il controllo del volante.
Da quel giorno l'artigiano dei dolci, 52 anni, è rimasto tetraplegico, non ha potuto più muovere né gambe né braccia: la sua auto è uscita di strada ed è un miracolo che sia rimasto vivo. Si era rassegnato a vivere senza più potersi muovere ma ieri in lui si è riaccesa una speranza: tornerà a poter utilizzare le mani. Magari non riuscirà più a impastare bignè e cannoncini ma, se non altro, li potrà prendere da solo dal cabaret dei dolci, senza dover essere imboccato da nessuno.
Dallo stato di paralisi totale, tornerà ad afferrare gli oggetti, a utilizzare la tastiera di un computer, a potersi lavare da solo, recuperando quella fettina di autonomia che sembrava persa per sempre.
A rendere possibile tutto ciò è stato l'intervento effettuato ieri dall'equipe dell'ospedale Cto della Città della Salute di Torino. I medici dello staff di Bruno Battiston hanno usato una tecnica chirurgica che ha permesso di bypassare il livello della lesione al midollo spinale e ricollegare, come fossero fili elettrici, i nervi sani al di sopra del trauma a quelli danneggiati. Una metodologia recentissima che viene eseguita solo in pochi centri al mondo. «Come è andata, ce l'hanno fatta?» ha chiesto l'ex pasticcere non appena si è svegliato a metà pomeriggio. Per capire quali saranno i risultati ci vorrà un po' di tempo. Bisogna stimolare il circuito nervoso e riabituare i muscoli al movimento, dopo un «sonno» di sei mesi.
Da quando la notizia dell'intervento ha cominciato a circolare, i centralini dell'ospedale sono stati letteralmente inondati di telefonate per sapere chi può effettuare l'intervento, come e con che criteri. Tuttavia l'operazione del «by pass nervoso» è possibile sono nei casi di tetraplagia post traumatica, quando i muscoli sono in grado di conservare una certa funzionalità. Ed è già tanto.
Finora la chirurgia della mano aveva permesso solo un recupero parziale degli arti. Adesso invece, riuscendo a reinnervare interi distretti muscolari, il recupero sarà più ampio. Assieme a Bruno Battiston, in sala operatoria sono entrati anche Diego Garbossa, Paolo Titolo e Andrea Lavorato. L'intervento è durato sette ore: ci sono volute tre ore e mezza per mano per ricollegare i nervi da riaccendere. Nessuna complicazione in sala operatoria. Ora servirà solo molta pazienza: il recupero dell'attività nervosa procederà a minuscoli passi di un millimetro di percorso al giorno, fino ad accendere ogni articolazione nervosa, o quasi.
L'intero percorso di riabilitazione dell'ex pasticcere sarà possibile grazie alla collaborazione tra più reparti: ortopedia e traumatologia, la neurochirurgia diretta da Diego Garbossa, il dipartimento di ortopedia diretto da Giuseppe Massazza, la struttura dell'Unità spinale unipolare diretta da salvatore Petrozzino.
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