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Tetto al contante, pace in Ucraina e democrazia: lezione di Giorgia all'opposizione

È l'ultimo miglio del percorso che porta Giorgia Meloni e il suo governo verso il traguardo della piena investitura politico-istituzionale

Tetto al contante, pace in Ucraina e democrazia: lezione di Giorgia all'opposizione

È l'ultimo miglio del percorso che porta Giorgia Meloni e il suo governo verso il traguardo della piena investitura politico-istituzionale. E il presidente del Consiglio, intervenendo nel tardo pomeriggio al Senato (dove incassa la fiducia con 115 sì, 79 no e 5 astenuti), dopo una partenza soft, assesta alcuni colpi a sorpresa e si toglie qualche sassolino dalle scarpe, demolendo punto per punto i rilievi avanzati dall'opposizione.

La premier non fa sconti. Con un pizzico di perfidia, di fronte ai parlamentari che protestano per l'annuncio della revisione del tetto al contante, estrae dal cilindro una citazione di Piercarlo Padoan. Poi a Ilaria Cucchi che le chiede conto dell'intervento della polizia per consentire una iniziativa autorizzata alla Sapienza con la presenza di Daniele Capezzone e il presidente di Gioventù Nazionale Fabio Roscani, impartisce una piccola lezione di democrazia. Infine usa parole chiare e dirette a chi parla di pace per l'Ucraina e pretende di raggiungerla «sventolando le bandiere arcobaleno». L'ultimo affondo è per l'ex procuratore di Palermo, Roberto Scarpinato, eletto con i Cinquestelle. In precedenza aveva ricambiato con un sorriso le parole con cui Licia Ronzulli ha spazzato via le nubi dei giorni scorsi sottolineando che «ci hanno voluto rappresentare divise, ma sappiamo bene quante cose ci legano, da figlie, da madri, da donne, da parlamentari del centrodestra».

La replica di Giorgia Meloni prende le mosse dalla risposta all'accusa di aver presentato un manifesto senza entrare nel merito. «Chi dice così non capisce che senza una visione, un'idea dell'Italia le risposte rischiano di non essere efficaci. Bisogna sapere dove si vuole portare la nazione. È anche per questo che ho scelto di non far parte delle maggioranze distoniche del passato». La premier passa poi alla questione energia. Nel mirino c'è il contrasto alla speculazione: è questa la vera priorità prima di cercare nuove risorse «magari caricando i nostri figli di ulteriore debito». Nell'immediato occorre «recuperare risorse dagli extraprofitti e dall'extragettito per lo Stato». Ma il tema più caldo riguarda l'innalzamento del tetto per i contanti. «Lo dirò con chiarezza: non c'è correlazione fra l'intensità del limite al contante e la diffusione dell'economia sommersa. Ci sono paesi in cui il limite non c'è e l'evasione è bassissima: queste sono parole di Piercarlo Padoan, ministro dei governi Renzi e Gentiloni, governi del Pd».

Poi il premier passa al tema bellico. E anche in questo caso spazza via ogni tentazione retorica. «Dobbiamo capirci su come ci si arriva a una pace giusta. La pace non si fa sventolando bandiere arcobaleno. Quella in Ucraina è una guerra di aggressione che noi non possiamo accettare». Ce n'è poi per l'ex pm Scarpinato: «Dovrebbe colpirmi che una persona che proviene dalle aule di tribunale abbia un approccio così smaccatamente ideologico, ma mi stupisce fino a un certo punto. Il transfer che ha fatto tra neofascismo, stragi e sostenitori del presidenzialismo è emblematico dei teoremi con cui parte della magistratura ha costruito processi fallimentari a cominciare dal primo giudizio nel depistaggio per la strage di via D'Amelio». E infine la replica a Ilaria Cucchi sugli scontri a La Sapienza. «Vengo dalla militanza giovanile, ma non ho mai organizzato una manifestazione per impedire ad altri di dire quello che volevano dire. Mai. La democrazia è nel rispetto delle idee altrui. In campagna elettorale abbiamo avuto banchetti devastati e nessuno ha detto una parola. Sarò sempre dalla parte dei ragazzi che manifesteranno per le proprie idee.

È il fondamento della democrazia».

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