E pensare che su Facebook c'è persino una pagina che si chiama Chiamarsi Negro senza apparenti riscontri anagrafici. Tuttora attiva, forse perché considerata satirica e il rapporto tra satira e realtà - ai tempi dei social - ormai si è completamente ribaltato. Ditelo per esempio alla famiglia Negro di Treviso, titolare di una stimata rivendita di automobili fondata dal 1952 e diventata improvvisamente simbolo del male, visto dalla parte del mondo perfetto di Mark Zuckerberg.
L'agenzia Ideaeuropee, che cura le campagne on line dell'azienda, ha infatti fatto sapere che il signor Negro è diventato un'offesa vivente, tanto che Facebook lo ha intimato di vergognarsi. In sintesi: «Dal momento che non rispetta le nostre Normative Pubblicitarie, la sue inserzione non è stata approvata. Non sono consentire inserzioni che contengono volgarità». Ovvero Negro, appunto. Lui. Loro.
In pratica: in nome del politicamente corretto lavorare per certe persone vuol dire lavorare doppio, così come ha detto il titolare dell'agenzia Piergiorgio Paladini al Corriere della Sera visto il suo impegno quotidiano a ripulire (di bianco?) il cognome del suo assistito. E in effetti vivere nell'era in cui tutto è sempre dalla parte sbagliata della Storia è sicuramente una fatica, dovendo fare slalom sulla montagna di assurdità quotidiane che ci si trova ad affrontare. Per dire: la soluzione che Facebook ha suggerito al Signor Negro è quello di togliere quella volgarità dalla sua pubblicità, il che vorrebbe dire andare all'anagrafe e magari cambiare cognome in Diversamente Bianco. E a questo punto lo seguirebbe a ruota i Sordo (ops, Non Udenti) od anche i Sessa (a meno che il vocabolo al femminile rientri nelle liceità concesse dal Grande Fratello versione Boldrini). E visto la fine che ha fatto la Fontana delle Tette (son proprio dei banditi di Treviso, però...), censurata anche lei dall'algoritmo di Zuckerberg, sono guai per tutti.
Insomma, Franco Nero probabilmente aveva capito tutto con grande anticipo: l'attore oggi 77enne si chiama infatti in realtà Francesco Clemente Giuseppe Sparanero e capirete che con quel cognome lì, prima o poi sarebbe salito sulla gogna dei social. Invece no: per lui pensione tranquilla, mentre il Signor Negro e la sua famiglia hanno ostinatamente continuato ad offendere la categoria che rappresentano.
Solo che una volta, quando Facebook e il suo mondo non esistevano, ad avere (inspiegabilmente, sia chiaro) brutta fama erano i venditori d'auto tout court. Mentre oggi le auto vanno da sole e basta un algoritmo per cancellare l'onorabilità di tutti i Negro. Il che ricorda sinistramente quando la stessa cosa succedeva quelli senza maiuscola.
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