Il premier Giuseppe Conte non si ritrova soltanto due vice (Di Maio e Salvini) che contano più di lui nel governo, ma anche un portavoce che guadagna molto più del suo capo. Uno smacco per il professore, anche perché il suo portavoce è l'ex concorrente del Grande Fratello, Rocco Casalino, il simbolo estremo della nuova classe dirigente al potere. E di potere ne ha Casalino, stratega della comunicazione M5s e burattinaio grillino con ufficio megagalattico a Palazzo Chigi. Lo stipendio è adeguato allo status che Casalino si è guadagnato nella squadra di Grillo e Casaleggio. Finora era rimasto coperto ma, con i tempi dilatati della pubblica amministrazione italiana, anche Palazzo Chigi ha aggiornato l'elenco dei collaboratori, compreso l'organico dell'ufficio stampa del presidente del Consiglio. Si scopre quindi che Casalino gode di un superstipendio composto da tre voci. L'indennità per l'incarico, pari a 91.700 euro, poi una parte variabile di quasi 60mila euro, e infine una terza indennità per compensare le fatiche della «collaborazione diretta» col premier, altri 18mila euro. Totale, 169.556 euro. Cioè 55mila euro più dello stipendio di Conte, che percepisce 114mila euro per la carica di presidente del Consiglio.
Casalino è il numero uno della comunicazione governativa M5s, ma è in folta compagnia. I grillini non hanno badato a spese (con i soldi dello Stato) per dotare di risorse umane adeguate l'ufficio stampa del «loro» premier, tanto da stabilire un record, anche rispetto all'epoca Renzi: sette persone assunte, per un costo complessivo di 662 mila annui. Dietro Casalino, per entità del compenso pubblico, nell'ufficio stampa del governo troviamo Mariachiara Ricciuti. Presenza fissa attorno a Di Maio durante la campagna elettorale con il ruolo di addetta stampa, ora è nello staff della presidenza del Consiglio come vice e si porta a casa 127mila euro. Poi c'è Dario Adamo, con la qualifica di «responsabile editoriale del sito web e social media»: 115mila euro. Ma chi è Adamo? Il curriculum è a prova di bomba, nel senso che è un fedelissimo del gruppetto di comando dei M5s, essendo un ex dipendente della Casaleggio Associati e poi da lì collaboratore dei parlamentari M5s, quindi uno della ditta. La fedeltà viene ricompensata tra i grillini, lo dimostra anche l'incarico a due soci di Rousseau, l'associazione fondata da Gianroberto Casaleggio e presieduta dal figlio Davide. Pietro Dettori, già ghostwriter di Grillo, ombra di Di Maio e socio di Rousseau, ha trovato una bella poltrona comoda nella segreteria del ministro Luigi Di Maio, come «responsabile della comunicazione social ed eventi». Per lui sono 130mila euro annui. E nella stessa segreteria c'è un altro componente dell'associazione che fa capo a Casaleggio, Massimo Bugani, candidato sindaco M5s a Bologna, eletto solo in Consiglio comunale, ora promosso a vicecapo della segreteria particolare del ministro per 80 mila euro all'anno.
Il capo della segreteria, come raccontò il Giornale a luglio, è Dario De Falco, classe 1984, di Pomigliano d'Arco il paese di Di Maio, di cui è amico sin dai tempi del liceo classico di entrambi, con il curriculum in verità un po' scarno: prima di «a curare blog e pagine social», un anno
da titolare di «un'impresa individuale di somministrazione di alimenti e bevande», in pratica il barista. Però amico e fidato. Per i compaesani e per i Casaleggio boys si sono aperte le porte dorate dei Palazzi del potere.
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