Davide Zamberlan
Un uomo, dimesso lo scorso aprile da un ospedale psichiatrico e ignoto alle forze dell'ordine francesi, ha aggredito a mani nude alcuni passanti in avenue Frederic-Estebe, a Tolosa. Si è poi scagliato contro i poliziotti intervenuti per un controllo. Bilancio finale: 3 agenti di polizia e 4 passanti leggermenti feriti. L'episodio, riportato dal sito Le Depech, è avvento alle 16:15 di ieri pomeriggio. L'uomo, scagliandosi contro le persone, avrebbe gridato «Allah Akbar».
L'aggressore, nato nel 1975, è stato subito bloccato e neutralizzato dalla polizia. Durante l'arresto avrebbe continuato a urlare il grido dei terroristi jihadisti, per poi scoppiare infine in lacrime. Resta quindi alto l'allarme terrorismo in Francia e in Europa.
Ma anche la Russia ha ieri vissuto una giornata ad alta tensione. In molte città sono state infatti evacuate decine di migliaia di persone, a seguito di allarmi bomba quasi contemporanei. Nella sola Mosca sono giunte più di 100 telefonate di avvertimento con quasi 50.000 evacuati. Lo riporta il ministero delle emergenze russo, citato dall'agenzia Tass, secondo cui sono stati fatti evacuare 30 siti fra cui le 3 più grandi stazioni ferroviarie della capitale, alcune università e centri commerciali, incluso il celebre Gum nei pressi della piazza Rossa.
Senza esito le ricerche delle unità speciali della polizia che, anche con l'aiuto di unità cinofile, hanno setacciato le zone evacuate alla ricerca di tracce di esplosivo. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non ha rilasciato commenti limitandosi a dire che «è una questione dei nostri servizi speciali».
Gli allarmi di ieri non sono un caso isolato; è infatti da 3 giorni che in molte città della Federazione Russa giungono chiamate terroristiche a segnalare allarmi bomba che poi risultano infondati. Il tutto è iniziato domenica scorsa a Omsk, con la prima telefonata ricevuta nell'ufficio del sindaco, e il modus operandi dei terroristi è rimasto lo stesso: telefonate anonime di avvertimento via web, quindi difficili da rintracciare, a seguito delle quali non viene ritrovato nessun esplosivo. Un agire inedito, che sta al momento confondendo i servizi di sicurezza russi: alcune fonti parlano di «terrorismo telefonico», altre di un «attacco spam».
Un agire che si scosta dalle azioni condotte finora dai terroristi caucasici, il nemico interno più implacabile che Mosca ha dovuto affrontare negli ultimi anni, i cui attacchi non sono mai stati preceduti da telefonate di avvertimento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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