Danilo Toninelli non lascia, anzi raddoppia. Il ministro pentastellato appena qualche giorno fa aveva dichiarato che "l'obiettivo non è solo quello di rifare bene e velocemente il Ponte Morandi, ma di renderlo un luogo vivibile, un luogo di incontro in cui le persone si ritrovano, in cui le persone possono vivere, possono giocare, possono mangiare...". Non l'avesse mai detto, nel giro di pochissimo era stato sommerso di critiche anche feroci da parte di tutti quelli che gli ricordavano che il Ponte di Genova è un viadotto autostradale sospeso a 45 metri dal suolo e che mette in connessione due gallerie, quindi il concetto di luogo vivibile era decisamente fuori luogo. Toninelli però, da ministro puntiglioso qual'è, ha deciso di rincarare ulteriormente la dose con un post su Facebook dove praticamente dà degli ignoranti a tutti quelli (tantissimi per la verità) che criticano questa sua bizzarra idea, irrobustendo il suo pensiero con un paragone totalmente inappropriato col ponte di Galata ad Istanbul e con uno ancora in fase embrionale a Stoccolma: "Qualche ignorante ancora discute la mia affermazione circa la possibilità di costruire un ponte multilivello e multifunzione. Si tratta di gente che non capisce come una grande opera possa condurre a riqualificare, a ridisegnare, a ripensare la vocazione di un’intera area, trasformando magari in luoghi da vivere e da fruire anche quei ‘non luoghi’ che oggi spesso vediamo essere le aree sotto i ponti, ricettacolo per lo più di degrado. Non voglio sponsorizzare progetti specifici su Genova di cui pure molto si è parlato e che mi hanno colpito per la loro sostenibilità, bellezza, tecnologia e intelligenza. Voglio solo far notare che ripensare le opere pubbliche significa abbattere il più possibile il loro impatto ambientale e anche incastonarle al meglio nei contesti in cui sorgono, conferendo magari valore aggiunto a quegli stessi contesti. Un luogo di mero transito può così diventare un luogo di vita. Animato e funzionale. Solo chi è rimasto fermo a 50 anni fa non lo capisce. Peraltro non serve nemmeno guardare troppo al futuro. Basta pensare al Ponte di Galata a Istanbul: un passaggio urbano di circa 500 metri, nato negli anni Novanta, sotto cui c’è una animata galleria commerciale e tantissimi ristoranti. Ebbene sì, ecco un ponte sotto il quale da anni si passeggia, si socializza. E si mangia.
Cosa c’è di strano? Apriti cielo, sotto al post di Toninelli si sono sprecati gli insulti e gli sberleffi, coi cittadini che hanno provato a far capire al ministro di come quello turco sia un ponte urbano in centro storico e posto ad un'altezza minima, mentre quello di Genova è un viadotto autostradale. Un commento su tutti, quello di genovese indignato che ricorda al grillino di come loro vogliano fatti concreti e razionali ed un nuovo ponte autostradale, non un Luna-Park. bsp;- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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