Torna l'allerta nelle rianimazioni, salgono le vittime. Quanti senza siero?

La Sardegna oltre la soglia del 10% nelle terapie intensive, la Sicilia supera il 15% nei reparti ordinari. Ieri 54 decessi (come a giugno), ma non si sa quanti tra loro erano già stati vaccinati

Torna l'allerta nelle rianimazioni, salgono le vittime. Quanti senza siero?

Il «cartellino giallo» la Sicilia se l'aspetta da giorni. E con molta probabilità lunedì 23 agosto, i siciliani, ma anche i turisti, dovranno sfoggiare all'aperto la mascherina obbligatoria. Le limitazioni sono inevitabili visto i numeri in continua crescita sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive. Secondo i dati Agenas dell'altro ieri, la regione ha superato per la prima volta la soglia del 15 per cento prevista dai nuovi parametri del decreto legge del 22 luglio scorso, nei ricoveri in area medica non critica che ieri si è attestata al 16,54%. I 77 i casi in terapia intensiva registrati ieri, invece, fanno salire pericolosamente al 10,10% la soglia di rischio fissata al dieci. Ma il 95% di chi lotta tra la vita e la morte, è gente non vaccinata così come otto su dieci pazienti ricoverati nei reparti ordinari. Una conferma sul campo di quanto aveva già rilevato l'Iss nell'ultimo rapporto di sorveglianza integrata sul monitoraggio Covid-19. A luglio, in Italia, il tasso di ospedalizzazione tra i non vaccinati era circa sette volte superiore rispetto a coloro che sono protetti dal Sars-CoV-2. E tra i soggetti con più di 80 anni senza vaccino la letalità è del 96,69% maggiore rispetto a chi ha ricevuto le due somministrazioni anti-Covid.

Anche i numeri nazionali parlano di un Covid che continua a mietere vittime, anche se tra queste non si conosce con esattezza il numero dei non vaccinati. Ieri sono stati 54 i decessi (non si verificavano dal 25 giugno) e 5.273 i nuovi contagi. Sale inoltre il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva in tutta la penisola. L'Italia si attesta al 4,86% con un incremento dell'1%. Il Lazio segnala il 7% per le intensive, mentre sono in crescita anche Friuli Venezia Giulia e Piemonte, rispettivamente al 4% e al 2%. Stabile invece il tasso di occupazione dei reparti Covid che resta al 6,17%. Tutti e due i parametri sono per il momento sotto la soglia prevista rispettivamente del 10% e del 15%. Gli ospedali si stanno riattrezzando, dunque, per colpa di uno zoccolo duro della popolazione a cui il virus non fa ancora paura. In Sicilia, negli hub di code non se ne vedono. Ieri, nell'intera isola sono state somministrate solo 11.284 prime dosi. E nel primo giorno degli open dai della fascia 12-15 il numero si ferma ad uno sparuto 1200. Si dà la colpa al caldo, alla confusione delle notizie, alla diffidenza per la profilassi, ma sta di fatto che i non vaccinati vanno in spiaggia senza protezione, partecipano con leggerezza a quelle grandi feste di famiglia con tavolate infinite, oppure a matrimoni di 300 persone dove in teoria tutti dovrebbero entrare con green pass o con tampone.

Di isola in isola. Per Agenas, anche la Sardegna, il sedici agosto, ha oltrepassato la soglia massima del 10% per le terapie intensive portandosi all'11% (+1). E dunque potrebbe passare in zona gialla assieme alla Sicilia. Ma è una lotta che si vince al pallottoliere. Ieri, infatti, le terapie intensive si sono ridotte: con 18 letti occupati su 204 disponibili la percentuale è scesa all'8,82, sotto il limite del 10%. Numeri in bilico, si lotta per sviare il peggio, cioè danni per la stagione turistica. Le cifre, però, saranno analizzate venerdì in Cabina di regia dove si farà il quadro della situazione delle due isole. Resta fermo che per le due regioni, l'incidenza dei contagi su 100 mila abitanti prevista dai parametri a 50, si attesta a livelli ben superiori rispettivamente a 147,3 in Sicilia e 140,16. In Calabria, altra regione in osservazione, le terapie intensive si fermano a 11 e i ricoveri ordinari a 110, dati che fanno salire al 14% l'asticella del valore a rischio nell'area medica.

Il green pass però sembra aver risvegliato le coscienze e anche la corsa al vaccino. Che ha ancora numeri poco invidiabili: i quarantenni sono al 67%, gli over 80 all'84%. Meglio per la fascia 12-39 che sale al 70% e il dato degli over 60 che lievita all'82%.

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