La Tour Eiffel si scopre segnata dal tempo, vulnerabile e soprattutto meno sicura dello scorso millennio. Lo sciopero del personale, un mese fa, ha costretto alla chiusura del monumento per cinque giorni. Era già successo a maggio del 2015. Motivi di sicurezza che hanno convinto il sindaco Anne Hidalgo ad agire. Al Consiglio comunale del 30 gennaio chiederà di portare a 20 milioni di euro l'anno l'investimento per ammodernare il simbolo della Francia intera, rispetto ai 13,7 concessi dal 2009 al 2017. Una cifra giustificata anche dalla necessità di Parigi di rendersi più affidabile, vista la candidatura ad ospitare i giochi olimpici nel 2024 e l'Expo nel 2025.
Sempre più spesso, il personale della Torre denuncia infatti il dilagare dei borseggi in prossimità delle code per l'ingresso. Ormai una costante, che in uno Stato di emergenza prolungato fino al 15 luglio in tutta la Francia, in vista del voto presidenziale di maggio e delle legislative di giugno, non poteva non avere conseguenze. Dietro la cifra proposta per i lavori di «ammodernamento e valorizzazione» ci sono misure specifiche per evitare altri imbarazzi legati ai borseggi e ai rischi a cui si espone la folla: serpentine umane di centinaia di metri si snodano spesso fino alla strada.
«Sfortunatamente la minaccia terroristica perdura», spiega il vicesindaco con delega al Turismo Jean-François Martins, consapevole che il pericolo di essere travolte da un camion-bomba riguarda più le persone, che la Eiffel. «Questo piano prevede dunque la creazione di aree di accoglienza e una migliore gestione dei flussi per ridurre o eliminare le code a tutti i livelli della Torre», continua Martins. Tra le altre cose, sarà l'occasione per una totale sverniciatura e riverniciatura delle pareti, e anche gli ascensori che portano da terra al terzo piano, a trecento metri d'altezza, dovranno subire importanti interventi». In parte utilizzando la tecnologia pianificata dall'ingegner Eiffel che pensò il monumento per l'Esposizione universale del 1889.
Il costo del lifting di base si aggira intorno ai 150 milioni di euro, che potrebbero arrivare a 300 milioni nei prossimi 15 anni. «Il Comune ha deciso anche di cambiare tutte le lampadine che consentono alla Torre di scintillare nella notte parigina. Ma non temete, lo spirito sarà conservato». Se il piano sarà approvato saranno soprattutto piazzati dispositivi di sicurezza più moderni e barriere elettroniche con metal detector. Ma i parigini si chiedono: da dove arriveranno i soldi? Ci saranno nuove tasse per pagare la Torre? Il vice-sindaco rassicura: «La spesa non graverà sui cittadini». Anne Hidalgo chiederà al Consiglio comunale di approvare la cifra record di 300 milioni di euro il 30 gennaio, in occasione della procedura di rinnovo per i prossimi 15 anni di gestione da parte di Sete (Société d'Exploitation Torre Eiffel), al 100% controllata dal Comune.
Dopo il secondo Capodanno blindato e senza fuochi d'artificio, e il caos dei controlli nelle zone a ridosso della torre, potrebbe essere l'ultima chance per rinverdire il buon nome della Eiffel, che resta il monumento a pagamento più visitato al mondo: sei milioni di ingressi l'anno.
Annunciando la colossale operazione make-up, il sindaco spiega che «la torre deve adattarsi al suo tempo in termini di sicurezza». Resta da capire se il Comune autorizzerà l'operazione o se il 31 dicembre 2017 torneranno i divieti tra Champs-Elysées, Trocadero e Champ-de-Mars.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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