Toti avverte Salvini: "Da solo non governa". E poi bacchetta Fitto
24 Novembre 2014 - 21:21Domani convocato il Comitato di Presidenza di Forza Italia. Toti: "Bene Salvini, ma da solo non governa". Poi a Fitto: "Punta il dito, ma è dirigente Fi da anni"
All'indomani delle elezioni regionali, anche Forza Italia si interroga sui risultati. "Mi sembra una valutazione francamente un po' azzardata che in Emilia Romagna si siano astenuti soprattutto i nostri. Certamente nessuno minimizza, anche se in Calabria il risultato è in linea, siamo sopra al 20% , lì poi c’è un problema di alleanze, io sto ancora lavorando per mettere insieme tutte le anime del centrodestra e queste elezioni dimostrano che il centrodestra deve stare insieme", ha commentato al Tgcom24 il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti. Che poi ha aggiunto: "Forza Italia da sola oggi non ha il consenso per tornare a governare il paese, così come non ce l’ha la Lega da sola o Ncd da solo. E allora serve un progetto insieme o si può fare la risulta ma senza andare da nessuna parte. A Salvini vanno i complimenti, ha saputo intercettare i bisogni e le paure della gente, ma poi vanno date anche delle risposte e io non credo che la Lega da sola può farlo. Non è un derby all’interno del centrodestra".
Toti contro Fitto
Toti ha poi bacchettato Raffaele Fitto: "Non si tratta di fare processi, Fitto solleva questioni legittime ma cosa intende per autoreferenzialità visto che quelle che oggi accusano sono tutte persone che hanno fatto anche i ministri. Poi ci interrogheremo negli organi interni al partito, ma non si tratta di puntare il dito, soprattutto da parte di chi è dirigente del partito da anni, non c’è autoreferenzialità in Forza Italia. Chi punta il dito è lì da molto tempo, ognuno si assuma la sua fetta di responsabilità e tutti insieme cerchiamo la strada per risolvere i problemi".
Fitto e Bianconi critici con la dirigenza
L'eurodeputato, sul suo blog, aveva infatti criticato i risultati elettorali e la gestione del partito. "Mi auguro che nessuno si azzardi a minimizzare o a cercare alibi per il nostro drammatico risultato in Calabria e in Emilia Romagna, regione in cui siamo stati addirittura doppiati dalla Lega. E sarà bene ricordare passo dopo passo tempi e modalità delle scelte che sono state compiute (con clamorosi errori) per definire le candidature e le alleanze. Non abbiamo il diritto di nasconderci dietro l’astensione, che colpisce soprattutto noi, aggravando la tendenza già manifestatasi alle Europee", ha tuonato Fitto. Che poi ha aggiunto: "Dalle Europee a oggi abbiamo perso 6 mesi. Che dovevano servire (come proposto da tanti di noi) sia per un serio rilancio sui contenuti, sia per un rinnovamento interno guidato dal coinvolgimento dei cittadini e dal superamento del metodo antistorico delle nomine e delle cooptazioni. A questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento. Non ha senso, è perfino incomprensibile, la mortificazione umana e politica degli attuali deputati e senatori: da giorni tutti gli organi di informazione, senza alcuna smentita, accreditano la tesi della disistima da parte del presidente Berlusconi per i suoi parlamentari".
Gli ha fatto eco Maurizio Bianconi: "Chi ha la poltrona e dice ad altri di esservi particolarmente attaccato, è come chi non vede la trave nel proprio occhio e continua ad insistere a segnalare il fuscello nell’occhio altrui. Questa volta, però, per colpa di errori e di viltà, la trave l’abbiamo presi tutti nella testa. I dati elettorali parlano chiaro: non solo la Lega ha sorpassato Forza Italia in Emilia Romagna, l’ha più che duplicata. Toti e compagnia farebbero bene a dimettersi e a scegliere o di essere parte di un rinnovamento vero e democratico (non a colpi di casting ed effetti speciali), oppure ad avere il coraggio di costruire qualcos’altro altrove. Fitto ha ragione: le nomine vanno azzerate e si deve ripartire dagli iscritti e militanti".
Gelmini: "No a divisione in Forza Italia"
A smorzare i toni ci ha pensato Maria Stella Gelmini: "Il risultato di queste elezioni è negativo e nessuno è così stupido da minimizzarlo. Ma proprio per questo non ha senso mettere in discussione la stima e la considerazione del presidente Berlusconi per i parlamentari e nemmeno dare letture negative del suo incontro di sabato con i giovani di Forza Italia. Ciò che serve adesso sono forti dosi di democrazia, merito, militanza e su questo ciascuno ha responsabilità e deve essere pronto, se serve, a fare un passo indietro. Il tema di come selezionare una nuova classe dirigente è centrale e la nuova legge elettorale ci metterà di fronte a nuove sfide. In un momento così delicato non bisogna guardare l’ombelico ma pensare agli Italiani. Forza Italia deve cambiare passo, enfatizzando la sua vocazione liberale e anti-tasse. Dobbiamo impegnarci in modo straordinario se non vogliamo annacquare la nostra identità nel calderone dei populismi, dobbiamo recuperare lo spirito liberale delle origini e irrobustirlo con una grande e convinta battaglia contro lo Stato vessatore e sprecone. Dividerci non ha senso: evitiamo di beccarci tra noi come i polli di Renzo e di fare i sindacalisti di pezzi di classe dirigente. Così non andiamo lontano. O combattiamo tutti insieme oppure non avremo un gran futuro. Per il resto l’astensione soprattutto in Emilia Romagna è uno schiaffo per Renzi, significa che è stato sfiduciato da un elettore su due. Salvini ha avuto un buon risultato ma adesso non può metterlo nel freezer, se vuole farlo fruttare deve utilizzarlo per allargare ai moderati e contribuire a rifare con noi un polo di centrodestra".
Intanto domani, 25 novembre, alle ore 15.00, presso il Parlamentino di Palazzo Grazioli, è convocato il Comitato di Presidenza di 538em;">Forza Italia.