Prima le critiche al patto tra Movimento Cinque Stelle e Lega, poi scrive il "programma" dell'eventuale governo giallo-verde. Marco Travaglio negli ultimi giorni ha un po' le idee confuse. Solo ieri il direttore del Fatto bollava il dialogo M5s-Lega come "una pagliacciata mai vista neppure in Italia". Adesso ci ripensa e sulla prima pagina del quotidiano indica i dieci punti che a suo dire dovrà seguire Gigino. E il programma "travaglino" ha come obiettivo il cavaliere: eliminare la sua presenza dalla scena politica. Il tutto con un decalogo che detta le linee da seguire ai grillini per indossare i panni delle truppe anti-Cav. Il primo punto ovviamente (chiodo fisso di Travaglio) è quello del conflitto d'interessi: "Rendere ineleggibile chi possiede massmedia". Poi Travaglio vorrebbe delle spie sul campo contro la corruzione: "Agenti sotto copertura contro le tangenti".
Altro punto caro al direttore del Fatto è quello delle intercettazioni: "Bloccare la norma-bavaglio fatta dal Pd". Poi arriva il capitolo giustizia. Travaglio chiede di mettere mano alla prescrizione: "Fermarla con il rinvio a giudizio". Il direttore del Fatto vuole una stretta per gli evasori e detta: "Carcere vero per gli evasori e i frodatori fiscali". Il pacchetto giustizia si chiude con la richiesta precisa di "eliminare la legge che esenta i condannati fino a 4 anni dalla reclusione". Poi ha qualche suggerimento anche per la lotta alla mafia: "Serve più rigore contro il voto di scambio ora impunibile". Idee chiare anche sulla Rai: "Via i partiti dai vertici, ma solo professionisti della tv". Sempre sul fronte televisivo il giornalista chiede ai grillini un "Antitrust contro le concentrazioni di reti tv e di spot".
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