Trento, la Curia dà ai profughi un alloggio a 5 stelle

La protesta del Carroccio: "Le madri trentine non hanno le case popolari ma gli stranieri vengono alloggiati in palazzi stile Dubai"

Trento, la Curia dà ai profughi un alloggio a 5 stelle

Trento - Quando ci presentiamo all'ingresso del centro di accoglienza noto come "ex motel Agip", il portinaio fa il vago. Ci spiega che per visitarlo serve un permesso, che può essere rilasciato dall'apposito ufficio per la gestione dell'emergenza profughi, telefonando al dirigente che, guarda caso, è appena andato via.

Siamo a Trento, nelle retrovie di quella marcia forzata che migliaia di immigrati intraprendono da mesi alla volta del Brennero e quindi, nei loro sogni, della Germania. Il confine austriaco però è chiuso e la maggior parte rimangono bloccati nelle valli dell'Alto Adige, a Bolzano e a Trento. Le due Province autonome continuano ad approntare piani di accoglienza, mentre le altre Regioni del nord - Veneto, Lombardia, Friuli - tuonano contro i nuovi arrivi.

Tra i più combattivi contro la politica della sinistra al governo ci sono gli esponenti della Lega Nord: il segretario provinciale Maurizio Fugatti combatte da tempo per riportare, dice lui, i trentini in testa all'agenda politica della Provincia autonoma. "Ci sono madri trentine disoccupate che non riescono ad ottenere le case popolari e noi continuiamo ad accogliere i profughi da tutta Italia - ci spiega - Sicuramente chi è già qui fotografa questi centri di accoglienza belli lucidi e puliti, manda le immagini agli amici in Sicilia o in Africa e così ne arriveranno sempre di più."

Visitare il centro sembra impossibile, il dirigente competente ci rimanda all'ufficio stampa della Provincia, che tira in ballo l'assessorato, che promette di richiamarci... La struttura è pulita ed accogliente, fino a pochi mesi fa ospitava gli studenti universitari fuori sede. E questa non è il solo ambiente destinato a ricevere i profughi.

In città ha fatto molto scalpore anche la notizia che altre decine di immigrati verranno sistemati nel cosiddetto Palazzo Centochiavi, un edificio di nove piani della Curia locale che però deve ancora essere riadattato alla futura destinazione. Anche in questo caso, è la Lega Nord a sollevare dubbi sull'opportunità della decisione della Curia - e della Provincia, che per alloggiare i profughi ha ricevuto il palazzo in comodato d'uso gratuito.

Su cui però il Carroccio esprime perplessità: "Quanto durerà questo comodato d'uso? - domanda piccato l'ex consigliere comunale Claudio Villotti - Chi pagherà tutte le spese? E che dire della piccola chiesa annessa alla struttura: quanto tempo dovrà passare prima che la trasformino in moschea?".

La Curia, dal canto suo, spiega che la propria scelta rientra nella "tradizione di carità della Chiesa trentina". Molti, però, non si direbbero d'accordo.

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