Trevor, l'anatra solitaria adottata da un'intera isola

È arrivata non si sa da dove, ma è diventata subito la mascotte. E vive nutrita e coccolata dagli abitanti

Trevor, l'anatra solitaria adottata da un'intera isola

C'è un atollo sconosciuto, nel Pacifico, che si chiama Nuie e dista tre ore e mezza di volo dalla città neozelandese di Auckland. La popolazione è di 1600 anime e, dall'inizio di quest'anno, a seconda del vostro credo, c'è un anima o un ospite in più: un'anatra. È arrivata in un giorno di vento e, dopo un magistrale colpo d'ala, ha affondato zampe e penne nell'unica pozzanghera dell'isolotto. A memoria d'uomo, non si era mai vista un'anatra sulla piccola isola e questo maschio di Germano Reale è divenuto subito una celebrità che ha sorpreso e deliziato i residenti. Gli adulti hanno iniziato a portare i cibi più disparati, non sapendo bene cosa mangia un'anatra, mentre i giovani si danno il cambio a portare secchi d'acqua per alimentare la pozzanghere che, vista la scarsità di piogge, rischia di asciugarsi. Gli stessi pompieri partecipano a dare qualche pompata al piccolo stagno in modo che l'anatra possa tuffare la sua testa e scrollare le penne come fa ogni anatra del mondo posata sulle acque lacustri o marine.

Mancava un nome di battesimo che è stato prontamente trovato dagli abitanti. Trevor in onore del presidente della Camera dei rappresentanti in Nuova Zelanda, Trevor Mallard, il quale si è subito interessato alla vicenda dell'unica anatra solitaria del mondo che ha proiettato un atollo sconosciuto sul palcoscenico delle news internazionali e sulla prima pagina del Guardian, il primo organo di stampa internazionale che ne ha narrato le gesta.

Ma da dove arriva Trevor e come ha fatto ad arrivare fin lì? Non si sa. «C'è molta contesa al riguardo e nessuno può essere sicuro di niente» ha dichiarato Felicity Bollen, amministratore delegato di Niue Tourism. Un'ipotesi è che Trevor arrivi dalla Nuova Zelanda, ma potrebbe giungere da molto più lontano. Qualcuno avanza la teoria che si sia distesa su uno yacht e lasciata trasportare, ma ci mancherebbe solo che avesse viaggiato assieme a Lassie e Rin Tin Tin. D'altronde gli uccelli non hanno bisogno di mezzi umani per volare lontano. Le oche a testa barrata volano a oltre 10 mila metri di quota, ossia mille metri più in alto della cima dell'Everest. Il rondone maggiore (Tachymarptis melba) può volare per 6 mesi di fila, cibandosi, dormendo e accoppiandosi in volo. Il rondone comune (Apus apus), nella sua vita, percorre fino a 5 milioni di chilometri. La sterna artica, detta anche «rondine di mare», detiene un primato: ogni anno attraversa due volte il globo lungo i meridiani, migrando per 35 mila chilometri, dall'Artide all'Antartide, e viceversa. Le anatre, come Trevor, oltre alla spinta verso l'alto, che ottengono allargando le ali, possono cambiare quota utilizzando il becco dalla forma piatta, che agisce come un timone di profondità. Questa tecnica è stata adottata per la costruzione dell'aereo da caccia Eurofighter.

Sia venuto dalla Nuova Zelanda o da chissà dove, abitanti e turisti si danno un gran daffare per portare cibo a Trevor e mantenergli un decente livello d'acqua nella pozzanghera in cui è atterrato.

C'è però chi è preoccupato per la sua inconsueta solitudine. Qualcuno vorrebbe trasportarlo in Nuova Zelanda, ma gli abitanti sono contrari. «Se è venuto a Niue, dovremmo lasciarlo fare» ha detto un loro rappresentante.

C'è chi vorrebbe

dargli una compagna, ma se questa poi lo inducesse a riprendere la migrazione?

Nel frattempo Trevor mangia ogni leccornia e ingrassa. Forse è questa la strategia degli abitanti per tenerlo a Nuie. Trasformarlo in un tacchino.

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