Truccati i concorsi all'Asl Bufera abbatte il Pd umbro

Il segretario regionale Bocci agli arresti domiciliari Indagata la governatrice Marini: «Favori a candidati»

Truccati i concorsi all'Asl Bufera abbatte il Pd umbro

Terremoto giudiziario sui vertici politici e istituzionali del Pd in Umbria, subito commissariati dal segretario Nicola Zingaretti. Il segretario regionale del partito ed ex sottosegretario agli Interni, Giampiero Bocci, e l'assessore regionale alla Salute, Luca Barberini, sono stati arrestati dalla Procura di Perugia nell'ambito di un'inchiesta su presunte irregolarità in concorsi in ambito sanitario. Nei loro confronti sono stati disposti i domiciliari, stesso provvedimento per il direttore generale dell'azienda ospedaliera di Perugia, Emilio Duca, e per il direttore amministrativo Maurizio Valorosi. Coinvolti anche sei dirigenti della stessa azienda. Tra le 35 persone indagate c'è anche il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, Pd, accusata di aver favorito i candidati ai concorsi, in un caso fornendo in anticipo le tracce della prova scritta. «Sono tranquilla e fiduciosa nell'operato della magistratura nella certezza della mia totale estraneità ai fatti», ha commentato.

I reati contestati a vario titolo dal procuratore Luigi De Ficchy sono quelli di abuso d'ufficio, favoreggiamento, rivelazione del segreto d'ufficio e falso. Perquisizioni sono state effettuate nelle case e negli uffici degli indagati e nella sede dell'assessorato alla Sanità. Sarebbero otto, nel solo periodo di indagine, le procedure di selezione del personale «condizionate illecitamente», così come documentato da una serie di colloqui captati con i trojan nei telefonini degli indagati. Secondo il gip i risultati della selezione sarebbero stati alterati facendo avere ai candidati le tracce d'esame e «indirizzando la commissione in ordine alle valutazioni da assegnare». In un caso sarebbe stato manipolato l'esito del sorteggio dei componenti della commissione esaminatrice. Agli atti dell'inchiesta c'è un video che documenta come Duca «avesse con sé le tracce delle prove scritte del concorso e le dovesse portare in consiglio regionale per consegnarle all'assessore Barberini». Tra le varie conversazioni intercettate nell'ufficio di Duca, ce n'è una in cui il dg dell'ospedale indicava come «sponsor» di uno dei candidati da favorire per incarichi ospedalieri un certo «assessorato», riferendo inoltre «di un colloquio avuto in proposito anche con la presidente della Regione». Bocci, invece, all'epoca deputato e sottosegretario all'Interno, compare nelle carte in riferimento a due conversazioni di Duca. «Ah, anche Bocci è a Roma, me lo ha detto lui, ora gli mando un messaggio e domani pomeriggio, quando torna su, gli porto le domande», dice il dg in una delle due intercettazioni. L'accusa ritiene che sia intervenuto illecitamente in tre procedure e abbia rivelato delle indagini in corso. Mentre l'assessore Barberini ne avrebbe condizionate quattro. Per il gip, però, non c'è l'associazione a delinquere ipotizzata dai pm, ma un «sistema», «un meccanismo clientelare diffusissimo». Gli indagati non avrebbero agito in forza di un vincolo associativo ma di una «prassi generalmente accettata e approfittando della disponibilità di ciascuno a commettere illeciti».

Il vicepremier Matteo Salvini, pur non entrando nel merito dell'inchiesta,

sollecita le elezioni regionali: «I cittadini dell'Umbria sono malgovernati da troppo tempo». Anche Luigi Di Maio approfitta per gettarsi nella polemica e attaccare il Pd: «Dobbiamo togliere la sanità pubblica dalle mani dei partiti».

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