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Trump, dopo 100 giorni è il meno popolare

Il gradimento del presidente cala al 42%: è il peggiore da Eisenhower. Ma il 94% lo rivoterebbe

Trump, dopo 100 giorni è il meno popolare

Trump l'imprevedibile. Quello del pugno duro sui migranti promesso in campagna elettorale e quello delle inversioni a «U» in politica estera, dall'intervento in Siria contro Assad al gelo con Putin. Ma cosa ne pensano gli americani? A cento giorni dal suo insediamento Donald è il presidente più impopolare degli States dai tempi di Dwight D. Eisenhower. Non tra quelli che l'hanno votato, perché il 94% afferma che lo rifarebbe, ma tra il totale degli intervistati solo il 42% approva la nuova era di The Donald.

Il tradizionale sondaggio condotto dal Washington Post e dall'Abc dopo i primi cento giorni di presidenza, rivela che il 53% degli intervistati boccia la gestione Trump. Subito dopo l'insediamento, l'indice di gradimento era arrivato a toccare il 59%, prima di scendere al 42. Otto anni fa il suo predecessore, Barack Obama, dopo lo stesso periodo trascorso alla Casa Bianca registarva un consenso del 69%, mentre Bill Clinton del 61%.

Tuttavia, le prime azioni di Trump, al di là dei favorevoli e dei contrari ai singoli provvedimenti, non sembrano rompere gli equilibri elettorali che lo hanno portato alla presidenza. Fra coloro che hanno votato il magnate infatti il tasso di approvazione resta al 94%, di cui l'84% arriva dai repubblicani. Tra i suoi elettori, appena il 2% si è pentito di averlo votato: 6 intervistati su 10 rimproverano a The Donald di non comprendere i problemi delle persone comuni, nonostante gli riconoscano un miglioramento del suo grado di onestà. Se Trump non perde ma nemmeno guadagna estimatori, dall'altra parte invece, si erode il bacino di consensi della rivale Hillary Clinton: l'83% la voterebbe di nuovo. Lui, comunque, non sembra curarsene troppo, anzi. Ieri su Twitter, canale di comunicazione che predilige, ha bollato come «ridicolo» il traguardo dei cento giorni, preso a riferimento per tutti i presidenti americani degli ultimi decenni.

E poi l'avvertimento: «Non importa quanto io possa ottenere, ed è stato tanto, i media lo faranno sparire».

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