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Trump adesso "avverte" Kim: flotta Usa verso la Nord Corea

Una portaerei e i caccia torpedinieri mossi in direzione delle acque di Pyongyang. Il tycoon raccoglie la sfida

Trump adesso "avverte" Kim: flotta Usa verso la Nord Corea

New York - Venti di guerra sulla penisola coreana. Dopo l'avvertimento lanciato ad Assad, sottoforma di 59 missili Tomahawk, Trump ha dato ordine di riposizionare immediatamente la flotta militare Usa dal Sud al Nord Pacifico. Questa volta la minaccia del presidente è al dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-un, che si diverte a lanciare missili balistici nel Mar di Giappone e continua imperterrito i test nucleari, in palese violazioni alle sanzioni Onu. Il gruppo di navi americane Carl Vinson, che includono anche una portaerei classe Nimitz a propulsione nucleare, insieme a una flotta di caccia torpedinieri Aegis che dal 18 febbraio scorso stazionavano nelle acque di Singapore, si stanno dirigendo a tutta velocità verso la penisola coreana, in risposta alle minacciose parole del dittatore della Corea del Nord, che ha condannato come un «atto di aggressione intollerabile», il bombardamento Usa contro la Siria. «Ciò prova più di un milione di volte quanto sia giusto che la Corea del Nord continui il proprio programma nucleare per difendersi dagli atteggiamenti arroganti di una superpotenza come gli Stati Uniti». Questa la reazione di Pyongyang al raid contro Assad. Poi il ministero degli Esteri del regime di Kim Jong-un ha diffuso un'altra nota ufficiale con parole di fuoco contro l'amministrazione Trump: «L'attacco siriano ci ricorda con durezza che solo la nostra potenza militare ci proteggerà da un'aggressione imperialista e pertanto rafforzeremo le forze di autodifesa per far fronte agli ancora più intensi atti di aggressione statunitensi».

La possente flotta americana Carl Vinson doveva dirigersi verso l'Australia per delle attività di routine e di addestramento nel Mar delle Filippine, come era stato programmato dal Pentagono dal 2015. Inoltre l'esercito americano sta inviando in queste ore a 150mila riservisti delle lettere con un preavviso di mobilitazione. Le minacciose parole del dittatore coreano e il test del missile balistico fatto inabissare nel Mar del Giappone lo scorso 12 febbraio, come una vera provocazione, mentre il presidente americano ospitava al suo resort di Mar-o-Lago il primo ministro giapponese Abe, hanno cambiato radicalmente i piani di Trump, che in campagna elettorale aveva promesso di tenersi alla larga dalle crisi internazionali.

Poche settimane fa il presidente aveva fatto dispiegare nella Corea del Sud i sistemi anti-missili Tahad (in grado di intercettare e distruggere quelli balistici di Kim Jon-un), fortemente osteggiati dalla Cina e dalla Russia perché li vedono come una minaccia alla loro sicurezza.

Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto invano che il sistema anti-missile fosse rimosso dalla penisola coreana. In tutta risposta, Trump ha fatto prima bombardare le postazioni militare di Assad, mentre il presidente cinese era suo ospite, poi ha dato l'ordine di spostare immediatamente la flotta americana. Trump ha telefonato ieri al premier coreano Hwang Kyo-ahn, promettendo che gli Usa intensificheranno subito i test missilistici del nuovo vettore Hyunmu-2C, in grado di coprire un raggio di 800 chilometri, vale a dire l'intera Corea del Nord. Trump ha anche garantito al premier sud coreano che i nuovi missili Hynmu entreranno in «servizio» a fine anno.

Kim Jong-un è avvertito, come Assad.

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