Trump-Bibi, c'è l'intesa su Gaza. "Se Hamas rifiuta Israele agirà"

Il piano in 20 punti: prigionieri liberi in 72 ore, condono per i vertici dei miliziani che accettano, organismo di transizione guidato da Donald e Blair. "Un giorno storico"

Trump-Bibi, c'è l'intesa su Gaza. "Se Hamas rifiuta Israele agirà"
00:00 00:00

"Siamo molto vicini ad un accordo su Gaza". Donald Trump accoglie il premier israeliano Benjamin Netanyahu a Washington in quello che definisce "uno dei giorni più grandi della storia della civiltà". Il presidente americano ringrazia l'alleato per aver "accettato il piano Usa", e poi assicura che se Hamas lo respinge, Netanyahu avrà il suo pieno appoggio nella guerra a Gaza, ma "ho la sensazione che avremo una risposta positiva".

"Stiamo facendo un passo cruciale verso la fine del conflitto e per promuovere la pace", risponde il primo ministro, definendo il piano "coerente" con gli obiettivi dello Stato ebraico, e allo stesso tempo avvertendo che se il gruppo militante lo rifiuta o non lo rispetta, "finiremo il lavoro". E ripetendo che non vede "alcun ruolo" a Gaza per l'Autorità Nazionale Palestinese senza un cambiamento "radicale". La Casa Bianca ha pubblicato i 20 punti di The Donald assicurando che "nessuno sarà costretto a lasciare Gaza". Nei primi due si legge che la Striscia "sarà una zona deradicalizzata e libera dal terrorismo che non rappresenterà una minaccia per i suoi vicini" e "sarà riqualificata a beneficio della popolazione di Gaza, che ha sofferto più che abbastanza". Se le parti accetteranno la proposta, gli ostaggi nelle mani di Hamas saranno liberati entro 72 ore, vivi o morti. In cambio, Israele libererà 250 prigionieri palestinesi. Gaza sarà governata sotto l'amministrazione temporanea di un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, responsabile della gestione quotidiana dei servizi pubblici e delle municipalità per la popolazione, con la supervisione e il controllo di un nuovo organismo transitorio internazionale, il Board of Peace, che sarà presieduto da Trump, insieme ad altri membri tra cui l'ex premier Tony Blair.

"Con lo sviluppo della Striscia e quando il programma di riforma dell'Anp sarà portato avanti fedelmente, potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e lo Stato palestinese, che riconosciamo come l'aspirazione del popolo", si legge ancora. "L'Europa è stata molto coinvolta nell'elaborazione del piano", sottolinea il presidente in una conferenza stampa con Netanyahu, ringraziando anche i "Paesi arabi e musulmani per il loro contributo". Ma bacchettando le Nazioni, anche europee, "che hanno stupidamente riconosciuto la Palestina".

Lesto ad esultare, in Italia, è il vicepremier Salvini: "Grazie Trump. Pace a portata di mano". Ma anche palazzo Chigi applaude con una nota: "Bene, può essere una svolta. L'Italia farà la sua parte".

Durante la visita dell'alleato, Trump ha organizzato una telefonata tra il premier e il collega del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, durante la quale Netanyahu si è scusato per l'attacco a Doha del 9 settembre scorso, esprimendo rammarico per l'uccisione di una guardia di sicurezza qatariota. Nella telefonata a tre, i leader hanno poi "discusso una proposta per porre fine alla guerra a Gaza, le prospettive per un Medio Oriente più sicuro e la necessità di una maggiore comprensione tra i loro Paesi". Le scuse israeliane erano una condizione fondamentale perché il Qatar riprendesse i negoziati con Hamas. Fonti americane hanno riferito a Sky News Arabia che Doha si ritiene in grado di persuadere il gruppo ad accettare il progetto del tycoon e a consegnare le armi. Mentre funzionari arabi affermano che gli Stati Uniti hanno modificato il testo in base alle richieste dell'alleato.

Il comandante in capo ha scritto domenica su Truth che "siamo tutti a bordo per qualcosa di speciale, per la prima volta in assoluto", e la scorsa settimana ha tenuto colloqui con i principali leader arabi alle Nazioni Unite. Bibi, tuttavia, aveva dato pochi motivi di ottimismo, promettendo venerdì, in un durissimo discorso al Palazzo di Vetro, che "finirà il lavoro" contro Hamas e respingendo senza appello l'idea di uno stato palestinese.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica