Cronache

Trump-Biden, sfida (a distanza) in tv

Saltato il faccia a faccia, i candidati non rinunciano alla sfida. Su due diversi canali

Trump-Biden, sfida (a distanza) in tv

Il match televisivo che era in programma questa sera tra Donald Trump e Joe Biden non ci sarà, ma i due candidati alla Casa Bianca si sfideranno comunque, a distanza. Il presidente americano e il rivale democratico, infatti, saranno davanti alle telecamere nello stesso momento su due canali differenti, entrambi nel formato «town hall», ossia rispondendo alle domande degli elettori. Nbc ha reso noto che Trump sarà sul palco a Miami (la città in cui si doveva tenere il secondo confronto con Biden), alla stessa ora dell'evento televisivo già programmato dall'ex numero due di Barack Obama a Filadelfia e trasmesso da Abc. The Donald intanto, dopo la guarigione dal coronavirus, ha ripreso a tenere mega comizi a tappeto in tutti gli stati chiave.

Ieri si è recato in Iowa, mentre martedì è stato in Pennsylvania, uno degli swing states che nel 2016 gli ha consegnato la vittoria contro Hillary Clinton. «Mi avete eletto nel 2016 per rimettere l'America al primo posto, e ora non lasceremo Washington. Questa è l'elezione più importante della nostra storia», ha detto il Comandante in Capo: «Corro contro il peggior candidato della storia delle presidenziali. Se Joe vince, la sinistra radicale guiderà il paese».

La maggior parte dei sondaggi continua a dare Trump in svantaggio sul candidato dell'Asinello, che secondo la media di Real Clear Politics a livello nazionale è avanti di 10 punti percentuali. Tuttavia, ci sono alcuni dati in controtendenza riportati dal New York Times (peraltro uno dei media più critici del presidente), da cui emerge come la maggioranza silenziosa che ha portato il tycoon alla Casa Bianca nel 2016 potrebbe ancora fare la differenza. Secondo David Wasserman di The Cook Political Report, i modelli di registrazione degli elettori negli stati chiave mostrano che «i repubblicani hanno superato i democratici aggiungendo nuovi elettori alle loro liste, con un notevole miglioramento rispetto al 2016». Quattro dei sei stati che Trump ha vinto con meno di cinque punti nel 2016 - Arizona, Florida, North Carolina e Pennsylvania - consentono agli elettori di registrarsi per partito: negli ultimi mesi in ciascuno di essi, tranne in Arizona, si sono aggiunti molti più repubblicani che democratici.

Inoltre, sta calando il consenso di Biden tra gli ispanici cattolici e tra le donne nere, quest'ultima una categoria fondamentale per l'Asinello (quattro anni fa il rapporto tra Clinton e Trump era 98 a 1). È invece salita la partecipazione tra i giovani bianchi over 30 e senza laurea, uno dei gruppi che fanno parte della base elettorale di Trump.

Nel frattempo riemerge la questione dei rapporti tra il figlio di Biden e l'Ucraina. Secondo alcune e-mail ottenute dal New York Post, Hunter Biden presentò il padre Joe a un alto dirigente di Burisma, la società energetica per cui lavorava, prima che l'allora vice presidente facesse pressioni sui funzionari del governo di Kiev. Pressioni affinché licenziassero un procuratore che stava indagando sull'azienda. L'incontro, mai rivelato prima d'ora, secondo il tabloid sarebbe menzionato in un messaggio che un membro del board di Burisma, Vadym Pozharskyi, avrebbe inviato a Biden Jr il 17 aprile 2015, circa un anno dopo che Hunter era entrato nel consiglio con uno stipendio che arrivava ai 50 mila dollari al mese. «Caro Hunter, grazie per avermi invitato a DC e per avermi dato l'opportunità di incontrare tuo padre e di aver passato un po' di tempo insieme. È un onore e un piacere», si legge nell'e-mail.

Immediata la replica della campagna del candidato dem: il portavoce Andrew Bates ha negato che l'incontro abbia mai avuto luogo.

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