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Trump lusinga Zelensky e Putin. "La pace il più presto possibile"

Ieri a Mar-a-Lago amichevole incontro con il leader di Kiev. Si rivedranno a gennaio. Prima la telefonata "molto produttiva" con Mosca: "Sulla pace lo Zar fa sul serio"

Trump lusinga Zelensky e Putin. "La pace il più presto possibile"
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Donald Trump ha accolto Volodymyr Zelensky a Mar-a-Lago dicendosi convinto che sia il leader ucraino che Vladimir Putin "vogliano un accordo" e che "siamo nella fase finale dei colloqui". "O la guerra finirà, o andrà avanti per molto tempo", ha avvertito il presidente americano, che ha poi definito il faccia a faccia "fantastico": "Abbiamo fatto molti progressi" verso la fine del conflitto, "siamo molto vicini". Zelensky parla addirittura del 95 per cento. Trump si è anche detto disposto a recarsi a Kiev a parlare al Parlamento ucraino: "Non ho alcun problema a recarmi in Ucraina. Non lo prevediamo, vorrei concludere l'accordo senza dover necessariamente andare. Ma mi sono offerto di andare a parlare al parlamento se questo potesse essere d'aiuto".

Zelensky è arrivato nel resort del tycoon in Florida con l'obiettivo di incassare l'appoggio sulla nuova proposta di pace forte del sostegno degli europei, ma con la sua capitale Kiev ancora martellata da un massiccio bombardamento russo. I due leader con i rispettivi staff si sono incontrti a pranzo nella "dining room", gli uni di fronte agli altri. Tra gli americani il Segretario di Stato Marco Rubio, quello alla Difesa Pete Hegseth, e gli inviati Jared Kushner e Steve Witkoff. Nel team ucraino il segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale e capo negoziatore, Rustem Umerov. I giornalisti sono stati ammessi brevemente nella sala e poi bruscamente accompagnati. Si sono concolati con un pranzo offerto da Trump a base di bistecca e patate fritte.

Putin è molto serio sulla pace secondo Trump, che ha sentito lo zar del Cremlino prima del vertice ("una telefonata buona e molto produttiva"). Zelensky ha precisato che lui e i leader europei incontreranno Trump forse a Washington in gennaio: ha ringraziato il comandante in capo per "discussioni sostanziali", ripetendo che "l'Ucraina è pronta alla pace" e che "abbiamo fatto grandi progressi".

Il piano in 20 punti, elaborato in settimane di intensi negoziati tra Stati Uniti e Ucraina, non ha per ora l'approvazione di Mosca, e molti continuano a dubitare che il Cremlino sia veramente interessato a chiudere la guerra. Dopo il bilaterale c'è stata una riunione virtuale anche con i leader europei tra cui la premier Giorgia Meloni, ha riferito il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, "poi Putin verrà chiamato da Trump. Qualcosa si sta muovendo, vediamo quale è la reale volontà del Cremlino: i due punti chiari sono la centrale di Zaporizhzhia e il Donbass".

Sulla sicurezza, pur non entrando nei dettagli, Trump ha rassicurato: "Ci sarà un accordo e sarà solido. Le nazioni europee sono coinvolte in questo". L'intesa fermerebbe la guerra lungo le attuali linee del fronte e potrebbe richiedere all'Ucraina di ritirare le truppe da est, consentendo la creazione di zone cuscinetto smilitarizzate. "Ci saranno enormi vantaggi economici per l'Ucraina, c'è tutta la ricostruzione da fare, è importante partire", ha sottolineato The Donald. Il progetto contiene il riconoscimento più esplicito da parte di Kiev di possibili concessioni territoriali, ma non prevede il ritiro dal 20 per cento della regione orientale di Donetsk che ancora controlla, come vuole Putin.

Trump ha fatto della fine delle guerre in Ucraina e a Gaza il fulcro del suo secondo mandato come "presidente di pace", ma il conflitto in Ucraina, per sua stessa ammissione, si è rivelato molto più complesso del previsto.

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