Trump pronto a usare i poteri speciali

L'annuncio dopo la minaccia del procuratore Mueller di portarlo davanti al «grand jury»

Trump pronto a usare i poteri speciali

Valeria Robecco

New York Scontro frontale tra Donald Trump e Robert Mueller. Il presidente americano minaccia di usare i suoi poteri a proposito del Russiagate, e il procuratore speciale dell'indagine sui presunti legami tra l'entourage del tycoon e uomini di Mosca si dice pronto a emettere un mandato di comparizione per il tycoon davanti a un grand giury. «Un sistema truccato. Non vogliono consegnare documenti al Congresso. Di cosa hanno paura? Perché così tanti omissis? Perché questa giustizia iniqua? A un certo punto non avrò altra scelta che usare i poteri garantiti alla presidenza», tuona il Commander in Chief su Twitter.

Secondo quanto riferisce il Washington Post, il 5 marzo scorso Mueller ha incontrato gli avvocati di The Donald, evocando la possibilità di emettere un mandato di comparizione se il presidente rifiuterà di farsi interrogare. Mossa che potrebbe portare a uno storico scontro davanti alla Corte Suprema. I legali - spiega il Wp - avrebbero insistito nel dire che Trump non è in nessun modo obbligato a parlare con gli inquirenti, ma Mueller ha ribadito la sua minaccia. Un monito a cui John Dowd, all'Epoca capo del team di difensori (poi si è dimesso) ha risposto duramente: «Questo non è un gioco: stai facendo perdere tempo al presidente degli Stati Uniti». «Non c'è stata collusione e non c'è ostruzione di giustizia. Quello che c'è sono le trattative con la Corea del Nord su una guerra nucleare, trattative con la Cina sul deficit commerciale e trattative sul Nafta. Caccia alla streghe», scrive ancora Trump. Mentre il vice ministro della Giustizia Rod Rosenstein avverte: «Ci sono state persone che hanno fatto minacce, pubblicamente e privatamente, contro di me per molto tempo, e penso che dovrebbero capire ormai che il Dipartimento non si farà intimidire. Qualsiasi genere di minaccia non avrà effetto sul modo in cui facciamo il nostro lavoro: abbiamo una responsabilità e abbiamo fatto un giuramento».

Il procuratore speciale, da parte sua, avrebbe fornito ai difensori di Trump dettagli più specifici sulle questioni a cui vorrebbe risposta. Informazioni con cui l'avvocato Jay Sekulow avrebbe compilato una lista di 49 domande che il team legale ritiene potrebbero essere poste al presidente. Gli interrogativi - rivelati dal New York Times - riguardano l'ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn e il licenziamento dell'ex direttore dell'Fbi James Comey, silurato da Trump nel maggio 2017.

La portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders, intanto, conferma che il capo del team legale che rappresenta il tycoon sul Russiagate lascerà il suo ruolo a fine maggio. Al suo posto il presidente ha assunto Emmet Flood, noto avvocato di Washington che ha difeso l'ex presidente Clinton durante l'impeachment: «Si unirà allo staff contro la caccia alle streghe sulla Russia».

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