Trump vieta le parole «trans» e «feto»

I documenti dell'autorità sanitaria Usa dovranno citare i «desideri della comunità»

Diana Alfieri

«Transgender», «feto», «diversità», ma anche «supportato da prove» e «sostenuto da conoscenze scientifiche». Sono parole e concetti che alla Casa Bianca non piacciono per varie ragioni riconducibili a una certa ideologia ultraconservatrice, e pertanto il presidente Donald Trump ha deciso, semplicemente, di proibirne l'uso nei documenti della sanità americana.

Un'iniziativa che ha dell'incredibile, e che sta provocando reazioni tra lo sbalordito e il furibondo nell'ambiente scientifico statunitense.

«Nella mia esperienza non ho mai ricevuto alcuna pressione di tipo ideologico», ha detto al Washington Post che ha lanciato la notizia un analista dell'agenzia che scrive le relazioni sul lavoro svolto dai Cdc (Center for Disease Control) per la bozza di bilancio dell'agenzia, che è di circa 7 miliardi all'anno per 12mila dipendenti.

La lista delle «parole proibite» è stata comunicata ai funzionari dei Cdc in una riunione che si è svolta giovedì scorso ad Atlanta.

Appare da una parte evidente che l'intento di questi discutibili divieti è di natura ideologica, e questo è già di per sé incredibile. Ma appare ancor più stupefacente che in alcuni casi la direttiva firmata dai funzionari dell'Amministrazione Trump suggerisca anche l'impiego di diciture o frasi alternative a quelle proibite. È il caso di «I Cdc basano le proprie raccomandazioni sulla scienza in considerazione degli standard e della volontà della comunità», indicata come sostitutiva di «sostenuto da conoscenze scientifiche». Siamo qui alla pretesa di sostituire i dati di fatto comprovati dal lavoro scientifico con affermazioni che tengano conto di pregiudizi ideologici o religiosi: e non a caso i destinatari di queste raccomandazioni gridano al ritorno al Medioevo.

La lista delle parole proibite, che pare sia stata imposta anche ad altre agenzie che dipendono dal dipartimento della Sanità, è destinata ad avere un impatto nei molti uffici dei Cdc che usano quotidianamente nel loro lavoro i termini banditi.

Per esempio il National Center for Hiv/Aids lavora su programmi per prevenire la diffusione dell'Hiv all'interno della comunità transgender. Oppure le ricerche sulla malattia da Zika virus, che comprendono ricerche sullo sviluppo del feto.

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