Il Fondo monetario internazionale? Si comporta da «criminale». E la Bce «ci strangola». Basta così? Macchè: «I creditori vogliono umiliarci». Per capire quale aria tira a poche ore dal vertice di domani dell'Eurogruppo, bastava ascoltare ieri Alexis Tsipras durante il suo intervento davanti al parlamento greco. Smessi i panni dello statista, il giovane premier ha indossato quelli del capopopolo, con un intervento al curaro più nelle corde del suo ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis. Che, tanto per non perdere l'abitudine, così ha risposto alla domanda sulla possibilità che Atene raggiunga una intesa con l'ex troika: «Chiedetelo a Frau Merkel». Insomma: ecco scodellati i colpevoli da offrire in pasto all'opinione pubblica in caso di default prima e di Grexit poi, quando invece il concorso di colpa tra le parti appare quanto meno assodato dopo circa quattro mesi di negoziati inconcludenti.
A Bruxelles, le dichiarazioni del leader di Syriza hanno trovato un'immediata replica col j'accuse del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker: «Do la colpa al governo greco per aver raccontato al popolo greco cose che non coincidono con quelle che io ho detto al primo ministro». Ovvero: di essere contrario a un inasprimento dell'Iva sui medicinali e sull'energia elettrica, di aver proposto un taglio («lieve») alle spese militari e un piano da 35 miliardi di euro da qui al 2020 «per sostenere gli investimenti nell'economia reale».
Gioco delle parti destinato a risolversi in un embrassons-nous finale? Presto lo sapremo. Il vertice dei ministri finanziari di giovedì può essere ancora l'ennesima tappa interlocutoria, anche se una fumata nera farebbe altri danni sui mercati, ieri altalenanti (+0,25% Milano, spread Btp-Bund a 153 punti) a eccezione di Atene (-5%). Rimarrebbe solo il summit dei capi di Stato e di governo di fine mese come ultima spiaggia per trovare in extremis una soluzione di compromesso in grado di sbloccare i 7,2 miliardi di aiuti, necessari a ripagare Fmi e Bce. Per mezzo del consigliere olandese, Klaas Knot, l'Eurotower ha messo le cose in chiaro: in caso di bancarotta, sarà costretta a sospendere l'erogazione della liquidità alle banche elleniche, dai cui depositi hanno preso il volo in giugno altri due miliardi di euro.
I margini per trovare un accordo nei prossimi giorni sono ridottissimi. Il governo di Atene ha già fatto sapere che domani non presenterà una nuova proposta ai creditori e di non essere disposto ad accettare condizioni che, come ha ripetuto Tsipras, farebbero ripiombare il Paese in recessione.
Il piano di azione greco si può riassumere così: basta con l'austerity, niente sforbiciate alle pensioni, sì alla ristrutturazione del debito, a investimenti e alla fine della crisi di liquidità. Tsipras è convinto di avere ancora tempo a disposizione: «Il vero negoziato comincia adesso». Qualcuno gli crede?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.