RomaLa sua voce aveva incantato la giuria e il pubblico l'aveva applaudita anche per la sua bellezza. Ma a qualcuno la sua apparizione in tv come concorrente di un talent show non era proprio andata giù. Al punto da punirla sparandole un colpo di pistola alla testa. Non in Messico o in India, ma nella vicina Turchia, Paese ponte tra Oriente e Occidente, dove però la guida di ispirazione islamica del presidente Erdogan, che ha più volte sostenuto che le donne non dovrebbero lavorare ma stare a casa a fare figli, sta portando ad un ritorno del fondamentalismo e ad un progressivo degrado della condizione femminile.
A 19 anni Mutlu Kaya è stata punita per aver cantato in una trasmissione televisiva. Ora sta lottando tra la vita e la morte nella terapia intensiva di un ospedale di Diyarbakir, città della comunità curda a sud-est della Turchia. A ridurla così pare sia stato il suo ex fidanzato, che ieri è stato arrestato con altre due persone. Nelle scorse settimane la giovane, originaria appunto della provincia conservatrice di Diyarbakir, aveva partecipato al programma Sesi Cok Guzel , la versione turca di Got Talent .
Capelli neri lunghissimi e occhi azzurri magnetici, Mutlu aveva cantato indossando un lungo e casto abito rosa, che le lasciava scoperte le braccia. La sua esibizione aveva impressionato tutti. Il suo talento era stato notato da una delle più celebri cantanti della Mezzaluna, Sibel Can, membro della giuria, che era andata a cercarla nella mensa scolastica dove lavorava per convincerla a prendere parte al show della tv nazionale, prospettandole una svolta nella sua carriera. Questo alla fine di marzo. Ad aprile Mutlu aveva partecipato alle preselezioni in diretta tv. Ed era stato un successo. In studio, ad ascoltarla, coperta dal velo, c'era soltanto la mamma, commossa.
La felicità della ragazza, però, è durata poco. Intorno alla metà del mese, infatti, ha cominciato a ricevere minacce di morte da parte del clan legato alla famiglia del padre. E, spaventata, ne aveva parlato subito con la produzione dello show. «Quando hanno sentito che avrei partecipato mi hanno detto che mi avrebbero uccisa, ho paura», ha rivelato la cantante ai responsabili del talent show. Ma Mutlu era decisa a non mollare, voleva sfondare nel mondo dello spettacolo. Domenica notte, infatti, quando è stata colpita, era in casa a provare e riprovare i suoi pezzi. L'aggressore si è introdotto nel giardino di casa sua e ha fatto fuoco attraverso la finestra. Un atto punitivo per la sua decisione di partecipare alla trasmissione televisiva nonostante l'obiezione di parte della famiglia. Un colpo solo, che l'ha raggiunta in testa riducendola in fin di vita. Le sue condizioni ora sono disperate, i medici stanno valutando se operarla. Il papà della giovane, Mehmet Kaya, ha detto ai giornali locali che «vuole soltanto che la figlia stia bene». Ieri la polizia turca ha fermato tre persone con l'accusa di aver sparato a Multu. Tra queste c'è anche l'ex fidanzato della ragazza, Veysi E., 26 anni, che si è però dichiarato innocente: «Ero contrario alla sua partecipazione alla gara - ha detto agli investigatori - ma non le ho sparato. Io la amo».
Il Paese è sotto choc. Il talent Sesi Cok Guzel è seguitissimo. E la triste storia di Mutlu somiglia a quella di tante altre donne che in Turchia fanno quotidianamente i conti con le violenze. I femminicidi sono un problema allarmante nel paese della Mezzaluna.
Nel 2014 sono state uccise 294 donne, nel 47 per cento dei casi perché chiedevano una maggiore indipendenza, mentre quest'anno gli omicidi sono già 91. I carnefici non sono solo i mariti, ma anche padri, fratelli e cugini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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