oberto Fabbri
L'ambasciatore russo in Turchia è stato assassinato ieri pomeriggio in un attentato nella capitale Ankara. Andrei Karlov stava tenendo un discorso all'inaugurazione di una mostra d'arte presso la Galleria d'arte contemporanea intitolata «La Russia vista dai turchi» quando è stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco. Altre tre persone sono rimaste ferite.
Un drammatico video diffuso circa un'ora dopo l'attentato e che ha fulmineamente fatto il giro del mondo mostra un uomo vestito elegantemente con un completo scuro sparare a sangue freddo alle spalle contro il diplomatico che stava parlando. Karlov è crollato a terra fulminato, mentre l'aggressore è rimasto sul posto con la pistola in mano gridando qualcosa ai presenti terrorizzati a proposito di una vendetta per Aleppo e intervallando il suo discorso delirante con numerosi «Allahu akbar» (Allah è grande, nda) e concludendo con una frase rivolta alla sua vittima: «Noi moriamo ad Aleppo, tu muori qui».
Il killer è stato successivamente identificato come un poliziotto fuori servizio di soli 22 anni, un estremista islamico che ha inteso con questo «omicidio eccellente» protestare contro l'intervento militare di Mosca In Siria. Da diversi giorni si susseguono in Turchia manifestazioni antirusse di matrice islamica radicale. La stessa ambasciata russa ha quasi subito commentato l'accaduto attribuendolo a estremisti islamici.
Dopo l'attentato l'ambasciatore è stato subito trasportato in ospedale, ma probabilmente era già morto anche se il decesso è stato annunciato circa un'ora più tardi. Neanche l'aggressore, che all'ingresso della mostra aveva esibito un tesserino della polizia spacciandosi sembra per una guardia del corpo, è sopravvissuto. Dopo aver attentato alla vita del diplomatico russo si è dato alla fuga e poco più tardi sono stati uditi spari in una galleria a breve distanza dal luogo dell'agguato. Le teste di cuoio turche hanno circondato un edificio dove lo sparatore aveva trovato rifugio e lo hanno poi abbattuto nel corso di un successivo scontro a fuoco.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito l'assassinio dell'ambasciatore Karlov «un atto terroristico» e ha detto che il governo turco ha promesso al Cremlino «un'approfondita indagine» sul drammatico episodio. È stato lo stesso presidente turco Recep Tayyip Erdogan a telefonare al collega russo Vladimir Putin per assicurare vicinanza e collaborazione da parte del suo governo.
Putin ha convocato una riunione dei servizi segreti alla presenza del ministro degli Esteri Serghei Lavrov e ha ordinato misure di sicurezza rafforzate nelle sedi diplomatiche russe all'estero. Nelle stesse ore Al Qaida ha diffuso un comunicato in cui definisce il killer di Ankara «un eroe che vendica i musulmani di Aleppo» e fornisce l'elenco delle ambasciate russe in tutto il mondo, invitando a colpirle.
Proprio per oggi era calendarizzato a Mosca un incontro tra i ministri degli Esteri di Russia, Turchia e Iran sul tema della gestione della crisi siriana e di Aleppo in particolare.
Il vertice è stato confermato nonostante lo choc provocato dall'assassinio di ieri. Ankara è contraria alla permanenza al potere del presidente siriano Bashar el-Assad, ma ha recentemente inaugurato un corso di rapporti amichevoli con Mosca ed è quindi disponibile al confronto anche su questo tema.
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