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Turisti nudi al Vittoriano "Bravata" simbolo di un Paese alla deriva

Fanno il bagno indisturbati nella fontana dell'Altare della Patria. Vigili non pervenuti

Turisti nudi al Vittoriano "Bravata" simbolo di un Paese alla deriva

Non c'è più alcun rispetto. Roma, la Città Eterna, continua a essere violata, oltraggiata e derisa. Sotto gli occhi di tutti. A volte ci scappa un sorriso tollerante per qualche gesto inusuale, dovuto magari alla canicola agostana. Ma quello che è accaduto domenica pomeriggio ha superato ogni limite e dovrebbe far riflettere non solo le autorità locali.

Un gruppo di ragazzi, probabilmente turisti stranieri, hanno deciso di fare il bagno nella fontana dell'Altare della Patria. Non contenti dell'immersione, hanno pure cominciato a giocare, a farsi la doccia, a fotografarsi per immortalare la loro bravata. Fin qui, potrebbe apparire un siparietto divertente, ma non dimentichiamo che il Vittoriano non è soltanto un monumento, è anche un sacrario militare con il sacello del Milite Ignoto. Un simbolo della nostra storia che celebra il Risorgimento, l'unità nazionale e la liberazione dalla dominazione straniera. Eppure, questo non ha fermato quei giovani irrispettosi che, rendendosi conto di avere mano libera, hanno pure deciso di togliersi le mutande e sventolare le parti intime, senza che le decine passanti e cittadini presenti alla scena cercasse in qualche modo di intervenire. Ma la cosa più grave è che in quel luogo non ci fosse nessuno in divisa, nonostante il gesto si sia verificato all'interno del perimetro di un sacrario militare. Siamo in piazza Venezia, un posto che dovrebbe essere il più presidiato del Paese, eppure delle forze dell'ordine non c'era neppure l'ombra. Fossero stati dei terroristi, dopo il bagno avrebbero anche potuto divertirsi a far saltare in aria il Vittoriano.

D'altronde, come possiamo biasimare chi offende il nostro Paese? Siamo consapevoli che ormai nessuno paga per le proprie azioni. Siamo noi stessi ad autoumiliarci. Che rispetto possiamo attenderci dal mondo quando siamo i primi, per esempio, a nascondere la nostra arte e la nostra cultura, quasi dovessimo vergognarcene, se qualche ospite straniero non gradisce le nudità delle nostre statue. E Roma, la nostra capitale, è diventata il luogo simbolo da non rispettare.

A poco serve ora la caccia serrata ai responsabili della bravata. La polizia locale ha affermato che «sta svolgendo tutti gli accertamenti utili per risalire agli autori del gesto, che offende gravemente il sentimento nazionale e la memoria dei caduti a cui il monumento è dedicato». E ha pure diffuso le foto dei ragazzi mentre fanno il bagno nella fontana. Ci auguriamo serva a qualcosa. Ma siamo scettici, visto che le immagini hanno già fatto il giro del mondo attraverso i social network. E nel fortunato caso che venissero identificati che mai potrebbe succedere loro? Una multa, un rimprovero e una pacca sulla spalla. Ormai in Italia non finiscono in galera neppure ladri e stupratori, figuriamoci dei turisti che oltraggiano i monumenti.

Eppure, negli altri Paesi le cose vanno diversamente. Provate voi a fare il bagno nel Trocadero di Parigi oppure nella Reflecting Pool di Washington e vediamo che reazioni hanno le forze dell'ordine. Vi arrestano, forse anche prima che vi immergiate. E non c'è da meravigliarsi: gli altri Paesi difendono i loro monumenti storici e si fanno rispettare, anche duramente. E noi in che Paese viviamo? In quello del degrado, dell'abbandono, del caos.

E Roma, culla della civiltà mediterranea, è diventata il simbolo di una nazione alla deriva.

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