Ubriaco guida contromano e uccide motociclista

Il pluripregiudicato albanese è fuggito dopo l'impatto. Rintracciato, è poi finito in manette

Ubriaco guida contromano e uccide motociclista

Roma - Ubriaco fradicio, imbocca la strada contromano, uccide uno scooterista e fugge. L'hanno preso e fermato con le accuse di omicidio stradale e omissione di soccorso Naim Xhumari, 49 anni, pluripregiudicato albanese che la notte di domenica ha centrato in pieno Carmelo Davide Marasco, 32 anni, mentre tornava a casa su una Yamaha 125.

È accaduto lungo la via Casilina, quadrante sud est della capitale, alle 3.30 di lunedì. Il centauro viaggia verso Roma, lo straniero è diretto fuori, ai Castelli Romani. La Ford Fiesta guidata da Xhumari è appena uscita dal Grande Raccordo Anulare a tutta velocità. Veloce a tal punto da ritrovarsi, però, nella corsia sbagliata. Appena fuori dal tunnel che passa sotto il GRA, fra via Silicella, Torrespaccata, e lo svincolo Casilina, l'impatto. «Veniva contro nel senso opposto, correva come un pazzo - racconta un testimone - e solo per un soffio non ci siamo scontrati anche noi». L'uomo ha la prontezza di sterzare per evitare il peggio e di allertare le forze dell'ordine per rintracciare il pirata. «Ho girato il volante verso il centro della carreggiata e a quel punto ho visto una persona a terra» spiega agli agenti di polizia. L'uomo cerca di aiutare il giovane ferito, ma si rende subito conto della situazione disperata. E chiama il 112. La caccia al malvivente dura qualche minuto. La descrizione dell'unico testimone, fortunatamente, è precisa: «È una Ford di colore scuro». Per rintracciarlo e fermarlo ci vogliono quattro auto del II nucleo volanti. All'altezza del quartiere Giardinetti, zona Centocelle, l'epilogo quando la Fiesta viene raggiunta e circondata dalle «pantere» della polizia. La macchina ha i segni evidenti dell'incidente con la moto: senza targa, paraurti staccato, cofano ammaccato.

La persona alla guida non si regge in piedi, è «palesemente» ubriaca, scrivono gli agenti sul rapporto. Non solo. Sulle prime si rifiuta di sottoporsi all'alcol test. In ospedale, ben sette ore dopo, gli viene riscontrato un tasso alcolemico pari 1,44 mg al litro, superiore 2 volte tanto rispetto al massimo consentito, 0,5 mg al litro. «Valori presi sette ore dopo il fatto» sottolineano gli inquirenti. L'uomo, soprattutto, non si è fermato a prestare aiuto al poveretto appena investito.

Inutile la corsa dell'ambulanza: giunti sul posto, i sanitari del 118 non possono far altro che constatare la morte. La salma, sulla quale il magistrato ha disposto l'autopsia, è stata portata al policlinico di Tor Vergata.

L'albanese, con una sfilza di precedenti penali per vari reati e in Italia per lavoro, è stato arrestato dagli agenti del Nuovo Casilino e portato in carcere. Rilievi fino all'alba per gli agenti del V gruppo di Roma Capitale.

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