Torino - Tragedia della disperazione in frazione Frescondino, nel piccolo comune di San Salvatore di Monferrato, in provincia di Alessandria. Antonino Paratore, 67 anni ha ucciso la sorella, Rosangela Paratore di 73 anni, facendole bere dell'acido muriatico. Poi, dalla stessa bottiglia ha a sua volta bevuto il veleno, per togliersi la vita. A trovarli entrambi moribondi, sono stati i carabinieri, avvertiti da un conoscente dei due fratelli che non riusciva a mettersi in contatto con loro. Immediatamente soccorsi, sono stati trasportati in ospedale ad Alessandria, ma la donna è deceduta dopo alcune ore di agonia, mentre il fratello, pur in gravissime condizioni, non è morto ed è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione. Per lui è scattato l'arresto per omicidio.
Quella di Antonio e Rosangela, è una tragica storia di amore fraterno, maturata nel tempo, a causa della malattia invalidante della donna che da anni non era più autosufficiente e trascorreva le giornata a letto, in uno stato vegetativo, tra le cure del fratello e del personale del servizio Socio Assistenziale. Antonio, da tempo, in ogni ora della sua giornata, l'assisteva con una tale abnegazione che lo aveva fatto precipitare in uno stato depressivo profondo. Ed infatti era in cura a sua volta al centro psichiatrico dell'ospedale di Casale Monferrato. Una prigione di sofferenze inaudite per il povero Antonio che, evidentemente, non ha visto altra via di uscita se non quella di scrivere la parola fine sulla sua esistenza e su quella dell'amata sorella. Così ha messo in atto il tragico piano: in un supermercato del paese ha acquistato una bottiglia di acido muriatico e, una volta entrato in quella casa bella e ordinata dove ha trascorso tutta la vita, ne ha versato un po' in un bicchiere ed è entrato nella stanza di Rosangela. Le si è avvicinato e le ha fatto bere il veleno. Poi è andato in cucina e anche lui ha bevuto l'acido.
Un piano che ha funzionato solo a metà e mentre la donna non ce l'ha fatta, lui ora è in un letto del reparto di rianimazione, con la pesante accusa di omicidio volontario.
Accusa della quale Antonio sarà informato non appena riprenderà conoscenza e che forse non gli sembrerà più gravosa di quando non sia stata la sua esistenza con quella sorella tanto amata che ha preferito uccidere piuttosto che vederla continuamente soffrire.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.