Hanno ucciso la Politica, quattro indizi. Giovedì mattina l'aula del Senato è stata teatro di due gravi offese alla Costituzione. Della prima, quella sostanziale, su queste colonne ci siamo già occupati. Si tratta del blitz con cui in giunta per le elezioni, e poi in aula, con il beneplacito della Lega i grillini si sono attribuiti un seggio vacante in Sicilia pescandolo in Umbria e violando perciò l'articolo 57 della Costituzione secondo il quale la camera alta è eletta «a base regionale». Della seconda, quella formale, non si è accorto nessuno. Si discuteva, appunto, di decisioni assunte dalla giunta per le elezioni, cioè di una materia esclusiva del parlamento su cui il governo non può e non deve metter bocca. Per questo, poiché la forma è sostanza, il galateo costituzionale prevede che in casi del genere il governo sia assente. Giovedì, invece, uomini del governo erano serenamente assisi sui banchi a loro riservati nell'emiciclo del Senato e il relatore del provvedimento, il grillino Urraro, ne ha salutato la presenza senza evidentemente rendersi conto della sgrammaticatura costituzionale che andava così ad ufficializzare.
Il giorno precedente i grillini hanno disertato l'aula del Senato nel momento in cui il presidente del Consiglio interveniva sul caso Salvini-Russia. Lo hanno fatto, nella loro testa, per deprecare l'assenza del ministro dell'Interno. Testa vuota, evidentemente, poiché la lettura politica di tutti i presenti è stata opposta a quella desiderata: i grillini prendono le distanze da Conte.
Negli stessi giorni Matteo Salvini indicava nei 5Stelle il limite ad ogni possibile politica economica volta allo sviluppo e dichiarava esaurita «la fiducia» nel premier Conte. Se le parole avessero un senso, l'apertura della crisi sarebbe stata consequenziale. Ma poiché le parole hanno ormai il peso di foglie morte trasportate dal vento, Salvini sembra invece deciso ad andare avanti con la legislatura.
Violazione delle regole, ignoranza delle prassi, incapacità manifesta, abuso della propaganda: sono ingredienti che, per un po', in politica interna possono dare frutti copiosi. In politica estera, invece, producono subito danni irreparabili. Lo testimoniano il totale isolamento e l'irrilevanza dell'Italia in Europa, nella Nato e in Libia.Hanno ucciso la Politica, finiranno in un vicolo cieco.
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