Uccisa 16enne romana lasciata tra i cassonetti. Fermato uno straniero

Michelle Maria Causo accoltellata. Il giovane portava un sacco nero che gocciolava sangue

Uccisa 16enne romana lasciata tra i cassonetti. Fermato uno straniero
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Uccisa e gettata in mezzo all'immondizia come fosse spazzatura. Orrore a Roma, a Primavalle, popoloso quartiere della periferia romana. Ieri pomeriggio gli abitanti hanno vissuto un incubo, che non è nulla al pari di quello della famiglia della vittima, Michelle Maria Causo, una ragazza minorenne romana uccisa da un minore straniero di origini nordafricane, naturalizzato italiano.

Il fatto di sangue è avvenuto prima delle 16. Un abitante del quartiere ha dato l'allarme al 112 chiedendo un intervento in via Stefano Borgia. L'uomo ha notato, infatti, un ragazzo che usciva fuori da un condominio in via Dusmet e spingeva a passi veloci, guardandosi intorno per capire se qualcuno lo avesse notato, un carrello della spesa che però grondava sangue. Quando gli uomini della squadra mobile romana sono giunti sul posto ci hanno messo poco a trovare il cadavere, che era stato abbandonato a duecento metri circa di distanza, precisamente in via Borgia. Le tracce di sangue lasciate sull'asfalto, individuate e fatte notare anche da altri condomini, hanno portato ben presto al corpo della vittima, che avrebbe circa 16 anni.

All'interno del carrello, che era stato sistemato accuratamente vicino a una fila di cassonetti, c'era un sacco nero e dentro il corpo della ragazzina. La giovane era stata massacrata a coltellate, almeno da quanto emergerebbe da un primo esame esterno effettuato dal medico legale. Ma solo l'esame autoptico potrà dire con certezza come è stata uccisa. Un movente potrebbe essere la gelosia: non è escluso che tra i due sia scoppiata una lite. Ma l'ipotesi che prende corpo è che lei fosse incinta. Lui lo avrebbe confessato come «movente» durante l'interrogatorio, ma si attende la conferma della autopsia.

«Sono venuti i poliziotti a citofonarmi, poiché mia madre che vive con me era la custode della scuola sulla via, cercavano le telecamere - racconta un testimone -. Quando però ho chiesto cosa fosse successo mi hanno risposto che non potevano dire nulla». Quel tratto di strada è stato immediatamente chiuso per evitare che qualcuno potesse contaminare le prove o che i curiosi, che si erano radunati nella via, potessero avvicinarsi. Sul posto sono giunti anche gli uomini della scientifica che hanno effettuato i rilievi e cristallizzato le prove. Poi è scattata la caccia all'uomo per le strade del quartiere. Poco dopo la polizia è riuscita a individuare quello che sarebbe per ora l'unico sospettato, il ragazzo nordafricano, che non si era allontanato molto da lì. Viveva in un appartamento in via Dusmet, proprio dove poco prima è stato visto uscire con il carrello. Alcuni testimoni lo avrebbero riconosciuto.

L'arma del delitto, usata dall'assassino per compiere la mattanza, invece, non è stata ancora trovata e la polizia la sta ancora cercando tra i palazzoni di Primavalle. Dai primi riscontri e ipotesi degli investigatori potrebbe trattarsi di un coltello da cucina.

Il caso di ieri riporta la memoria a Ferragosto di sei anni fa, quando in un contenitore Ama in via Maresciallo Pilsudsky, ai Parioli, vennero trovate le gambe di Nicoletta Diotallevi legate con del nastro da pacchi.

A uccidere la donna e a liberarsi del corpo a pezzi era stato il fratello Maurizio 62enne con il quale viveva. L'uomo era stato inchiodato anche dalle telecamere presenti in zona e aveva subito ammesso le sue responsabilità.

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