Cronaca giudiziaria

Uccise i suoi rapinatori. Stangata sul gioielliere. "Viva la delinquenza"

Roggero condannato a 17 anni: "Follia, potevo morire io. Mi sento indifeso". Salvini: "Protetto vita e lavoro"

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«È una follia, viva la delinquenza, viva la criminalità. Bel segnale per l'Italia. Potevo morire io, mi sento indifeso». Con queste parole piene di delusione e rabbia, il gioielliere Mario Roggero ha commentato la condanna a 17 anni da parte della Corte d'Assise di Asti, per aver ucciso due rapinatori che avevano assaltato il suo negozio nel centro di Grinzane Cavour, in Piemonte. Una richiesta superiore a quella del pm Davide Greco, che aveva chiesto una pena di 14 anni. Circa cento mila euro di risarcimento provvisionale sono stati disposti per le famiglie delle vittime, costituitesi parti civili. Per i giudici non fu quindi legittima difesa, come hanno sempre sostenuto gli avvocati di Roggero quando quel terribile 28 aprile del 2021 il gioielliere rincorse fuori dal negozio Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli, sparandogli alcuni colpi di pistola. I due ladri, armati con una pistola che solo dopo si scoprì essere finta, avevano tentato una rapina minacciando e terrorizzando la moglie e la figlia di Roggero che in quel momento si trovava nel retro del negozio. «Leggeremo le motivazioni della sentenza e faremo appello - ha detto il legale del gioiellerie, Dario Bolognesi -. La mia prima impressione è che sia stata una camera di consiglio un po' troppo breve per un caso che si presentava così complesso. Senza mettere in discussione la gravità di quello che è accaduto - ha proseguito - i problemi che avevamo posto sul tavolo erano molto complessi, riguardavano il tema della legittima difesa putativa e le ragioni per cui il fatto è accaduto sono state esaminate da noi in modo molto articolato». La difesa del commerciante faceva leva sul terrore che aveva generato in lui una rapina subita alcuni anni prima. Ma prive di qualunque umanità sono apparse le immagini delle telecamere che hanno ripreso all'interno e anche all'esterno la scena della rapina e hanno mostrato come il gioielliere abbia sparato ai rapinatori fuori dal negozio, freddandoli mentre li inseguiva per strada. «La parola difesa - aveva infatti precisato il pubblico ministero nella requisitoria -, stona con un video in cui abbiamo visto un'esecuzione». Per giustificare quei colpi, Roggero ha sostenuto di aver sparato quattro colpi contro l'auto dei rapinatori perché temeva che i banditi avessero rapito sua moglie, non accorgendosi che la donna era dentro il negozio.

Immediate le reazioni politiche: «Piena solidarietà a un uomo che, dopo una vita di impegno e di sacrifici, ha difeso la propria vita e il proprio lavoro. A meritare il carcere dovrebbero essere altri, veri delinquenti, non persone come Mario», ha commentato il vicepremier, Matteo Salvini in un tweet. Stessa solidarietà da parte del senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio: «Esprimo vicinanza al gioielliere Roggero e alla sua famiglia. Inconcepibile la sentenza che condanna questo onesto lavoratore. Noi della Lega non abbiamo dubbi: stiamo e staremo sempre con chi lavora onestamente».

Bergesio poi va oltre: «La riforma della legittima difesa, voluta da Matteo Salvini, va proprio in questa direzione perché lo Stato deve tutelare le vittime e non i criminali».

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