L'abbaimo scampata per poco qui in Italia, ma il rischio patrimoniale è sempre dietro l'angolo. E non solo perché la sinistra è sempre pronta a tentare nuovi blitz per attaccarsi ai risparmi degli italiani. Adesso spinte in questa direzioni arrivano anche da Bruxelles dove ieri sera è stato votato un emendamento che, oltre a caldeggiare "l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie", rimarcava "l'importanza di introdurre un'imposta sul patrimonio netto". L'assalto, tentato al parlamento europeo, non è ovviamente passato ma desta comunque non poche preoccupazioni perché ha trovato il voto favorevole di numerosi eurodeputati grillini.
"Questa è la solita, insana passione della sinistra per le tasse...", tuonano Carlo Fidanza e Raffaele Fitto di Fratelli d'Italia. La polemica è scoppiata l'indomani del voto. Il dito è puntato contro gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle che, nonostante il voto contrario da parte di tutto il loro gruppo, hanno votano a favore dell'emendamento 5, presentato dal greco Dimitrios Papadimoulis di Syriza e del francese Younous Omarjee a nome del gruppo di estrema sinistra Gue/Ngl, nella risoluzione sul "Quadro finanziario pluriennale 2021-2027". Da una parte la proposta di risoluzione "sottolinea le lacune relative all'introduzione vincolante e tempestiva di nuove risorse proprie, in particolare per quanto riguarda l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie", dall'altra rimarca "l'importanza di introdurre un'imposta sul patrimonio netto che contribuisca al finanziamento degli sforzi di ripresa, affronti le disuguaglianze patrimoniali e funga da espressione concreta di solidarietà nella lotta contro la pandemia di Covid-19".
"Ecco chi lavora in Europa contro gli interessi degli italiani - hanno denunciato in mattinata gli europarlamentari della Lega Marco Zanni e Marco Campomenosi - sono senza vergogna". Con la stessa scusa nei giorni scorsi il piddì Matteo Orfini e Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali avevano tentato di allungare le mani sui risparmi degli italiani piazzando un'una tantum che andasse a razziare i patrimoni sopra i 500mila euro. Per ben due volte, prima alla Camera e poi al Senato, avevano provato a rifilarci un emedamento esplosivo. Per ben due volte era stato puntualmente respinto. "Adesso non si può applicare", ha ammesso persino Romano Prodi nei giorni scorsi. "C'è questa opinione pubblica...". Ma il rischio è nell'aria. In Europa sembra, infatti, predominare l'orientamento di introdurre nuove tasse anziché ridurle. Nelle ultime ore, come riportato da InsideOver, la lista dei balzelli targati Ue si è pericolosamente allungato. Tra questi, fortunatamente, non va ad aggiungersi l'imposta sul patrimonio netto proposta dall'estrema sinistra. Il voto a favore, "in piena pandemia, con famiglie, lavoratori e aziende in grande difficoltà", dimostra per la Lega la volontà dei Cinque Stelle di voler "mettere ulteriormente le mani nelle tasche dei cittadini".
Colti in fallo i grillini hanno provato a chiamarsi fuori dalla rissa spiegando che "la politica fiscale è ad appannaggio degli Stati membri" e che "quindi sono loro, eventualmente, a decidere se introdurre una patrimoniale". "L'emendamento voleva rafforzare le risorse proprie introducendo una tassa sulle transazioni finanziarie - hanno scritto in una nota congiunta Tiziana Beghin e Mario Furore - e sottolinea, e non obbliga come invece vogliono fare credere i leghisti, l'importanza di ridurre le disuguaglianza patrimoniali per aumentare la solidarietà nella lotta contro la pandemia". Al di là dei distinguo, l'impronta è stata data.
E, come fanno notare Fidanza e Fitto, dimostra solo che "la sinistra ha da sempre un'insana passione per le tasse e non perde occasione per confermarlo". D'altra parte a dar voto favorevole all'emendamento ci ha pensato anche il dem Pierfrancesco Majorino, mentre mezza delegazione piddì anziché opporsi si è astenuta. Presto o tardi torneranno tutti quanti alla carica...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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