Gli ultras del Ddl Zan usano la Carrà appena morta

Già partita la petizione per cambiare nome al disegno di legge. Tra i fan della proposta anche nomi dello spettacolo

Gli ultras del Ddl Zan usano la Carrà appena morta

Il Ddl Zan sta accendendo la politica di casa nostra da parecchie settimane. Mentre sfuma l'intesa nella maggioranza e ci si avvia verso lo scontro finale in Senato il prossimo 13 luglio, gli ultras del ddl non si arrendono e arruolano pure Raffaella Carrà morta solo 24 ore fa. Già sul web e soprattutto sui social diversi profili hanno rilanciato messaggi e post per legare il nome della Carrà al disegno di legge sulla omotransfobia. Ma c'è anche chi si è spinto oltre usando la morte della conduttrice per dare un'accelerazione all'approvazione della norma. E così è nata l'idea sul web di cambiare nome al Ddl Zan tramutandolo in Ddl Carrà. La conduttrice non era mai entrata nel merito del provvedimento. Ma tant'è. Così lo sceneggiatore Enrico Cibelli ha deciso di lanciare online una vera e propria petizione per cambiare il nome della norma. Non ha usato giri di parole, come riporta l'Adnkronos: "Direi di chiamarlo Ddl Carrà, aprrovarlo e fine del discorso". E la proposta ha fatto il giro del web ed è stata retwittata anche da nomi dello spettacolo come ad esempio il cantante Ermal Meta che ha sentenziato: "Sono totalmente d'accordo". Insomma i tifosi del Ddl Zan sono disposti a tutto. Usano la morte di una delle conduttrici, showgirl e attrici più amate per portare acqua al mulino delle proprie battaglie ideologiche e politiche. Un vizio che soprattutto a sinistra sta diventando una sorta di moda.

Per un intero giorno è stata usata la morte del giovane Seid, suicida ad appena 20 anni, per sponsorizzare lo Ius Soli. Solo l'intervento dei genitori ha riportato le cose al loro posto e ha zittito, in un momento di estremo dolore, i cori dei kompagni. Proprio in quell'occasione furono i genitori ad affermare che con la morte del ragazzo il razzismo aveva poco a che fare. La scena si è ripetuta con la morte di Orlando Merenda che si è tolto la vita qualche giorno fa. Anche in quel caso la morte è stata usata per tirare la volata al Ddl Zan. Ma niente da fare, puntuale è arrivata la frenata.

Gli stessi inquirenti e gli amici del ragazzo hanno affermato che il motivo del gesto potrebbe essere figlio di altri contesti e altri problemi che avevano reso la vita impossibile a questo ragazzo. Ora con la Carrà si è fatto il salto di qualità. Usare la morte di un vip per cavalcare le battaglie politiche. Forse il vero omaggio che merita la Carrà è quello di questa sera quando Spagna e Italia si riscalderanno sulle sue note. Infine ricordiamo le parole di Mogol che tenendosi alla larga dagli ultrà del ddl Zan ha proposto un gesto concreto per ricordare la Carrà, dedicarle l'Auditorium Rai del Foro Italico: "Non devo spendere troppe parole per raccontare cosa ha rappresentato Raffaella Carrà per la televisione nel nostro paese e in particolare per la Rai.

Un'eccellenza assoluta che ha dato prestigio all'azienda e al nostro Paese nel mondo. Auspico che questa proposta, sostenuta dai centomila associati SIAE che rappresento, venga accolta con favore". Un gesto semplice che non ha il sapore dello sciacallaggio partito sui social.

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