Unione Europea, ecco le posizioni in campo

In vista delle Politiche del 4 marzo vediamo nel dettaglio le proposte dei principali partiti sull'Unione Europea

Unione Europea, ecco le posizioni in campo

“Basta con il refrain ‘ce lo chiede l’Europa’ e con l’austerity”. “No, serve più Europa”. Le posizioni del centrodestra, dei grillini e del centrosinistra oscillano verso queste due tendenze ma tutte le forze in campo escludono l’uscita dall’Unione Europea. In vista delle Politiche del 4 marzo vediamo nel dettaglio come i singoli partiti intendono rapportarsi con Bruxelles.

Il centrodestra chiede più sovranità per gli Stati nazionali

FORZA ITALIA si dice contraria alle politiche di austerity dell’Unione ma favorevole a rivedere i Trattati europei. Intende tutelare il Made in Italy e ridurre il surplus dei versamenti annuali italiani al bilancio Ue. Vuole inserire in Costituzione una clausola di sovranità sul modello tedesco per far prevalere gli interessi italiani in ogni sede.

LA LEGA propone la revisione dei trattati europei per ridare sovranità economica e legislativa agli Stati nazionali e vuole rimettere in discussione l'euro “prima che imploda sotto il peso delle sue stesse contraddizioni”. Si dichiara, inoltre, contraria ai trattati di libero scambio con Usa e Canada.

FRATELLI D’ITALIA guarda “con attenzione al ‘gruppo di Vysegrad’ del quale fanno già parte Ungheria, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia, e al quale si potrebbe unire presto l’Austria, quale simbolo dell’opposizione alla degenerazione burocratica dell’Unione Europea e della difesa dell’Europa reale e storica”. Intende ridiscutere i trattati europei, a partire da quello di Dublino e dal fiscal compact e chiede di bloccare la direttiva Bolkestein. Vuole inserire la clausola di supremazia in Costituzione.

NOI CON L’ITALIA chiede una revisione dei trattati e dei vincoli del Patto di stabilità e un maggior “impegno degli Stati fondatori dell’Ue a completare il processo di integrazione politica dell’Unione”. È favorevole all’inserimento in Costituzione della clausola di sovranità e all’introduzione di una web tax europea. Propone l’elezione diretta del Presidente della Commissione e maggiori poteri da affidare al Parlamento Europeo.

I Cinque stelle propongono un referendum sull'euro

IL MOVIMENTO CINQUE STELLE si vuol fare promotore di un’alleanza con i Paesi dell’Europa del Sud per superare le politiche di austerity e il rigorismo imposto dall’euro così da ottenere“una profonda riforma anche dell’Unione Europea”. Propone un referendum consultivo per far decidere agli italiani se uscire dall’euro oppure rimanervi.

Centrosinistra, Europa sì ma non così

IL PARTITO DEMOCRATICO propone l’elezione diretta del presidente della Commissione, l’unificazione delle presidenze di Commissione e Consiglio, la possibilità di creare liste transnazionali per le prossime elezioni europee e l’istituzione di un ministero delle finanze per l’area Euro. Chiede il superamento del vincolo dell’austerità e del Trattato di Dublino e di “stabilire una correlazione tra i soldi che l’Italia mette come paese contributore nel bilancio europeo e gli impegni che i paesi che ricevono quei soldi mettono nella gestione della migrazione”. In sintesi niente soldi per i Paesi che non accolgo migranti. Infine ipotizza l’emissione di Eurobond fino al 5% del Pil dell’Eurozona (pari a 540 miliardi) per aiutare la crescita.

+EUROPA auspica che si arrivi alla nascita degli Stati Uniti d'Europa. Propone che l’1 % del PIL europeo sia destinato a grandi programmi di ricerca su scala federale e la nascita di una polizia di frontiera veramente europea. Punta alla creazione di un esercito europeo e vuole spostare la diplomazia estera dagli Stati nazionali all’Ue. Ciò comporterebbe un aumento del bilancio del Pil europeo dall’1% al 4-5%. Prevede l’elezione del Presidente della Commissione europea a suffragio universale e la trasformazione del Consiglio dei ministri dell’Unione in un Senato europeo a elezione diretta. Ritiene sia giunto il momento di “superare la stucchevole polemica anti-europea sull’austerità” ed è favorevole a tutti gli accordi di libero scambio. Vuole “completare l’unione bancaria, con il pilastro mancante dell’assicurazione dei depositi, e l’unione del mercato dei capitali (CMU)” e trasformare il Fondo Salva-Stati (MES) in un vero e proprio Fondo Monetario Europeo. Prefigura “una maggiore integrazione fiscale, energetica, bancaria, dei trasporti e dei servizi” con l’avvio di un bilancio unico europeo. Chiede che "il prossimo governo vari, nei primi 100 giorni, una legge quadro per l'attuazione di tutte le direttive non ancora attuate e per il superamento di tutte le violazioni che oggi costituiscono oggetto di procedura di infrazione, incluso il recupero di tutti gli aiuti di Stato illegitti".

LA LISTA INSIEME appoggia il “New Deal per l’infrastruttura sociale” presentato da Romano Prodi a Bruxelles e prevede la creazione di un Piano operativo decennale di investimenti da 150 miliardi. Ritiene opportuno attuare “tutte le direttive non ancora recepite”. Intende promuovere l’elezione diretta a suffragio universale del Presidente della Commissione europea e “la trasformazione del Fondo salva stati in un Fondo Monetario Europeo”. Chiede che sia rivisto il Trattato di Dublino e si investa maggiormente per “l’integrazione culturale dei migranti” e per sveltire le pratiche di identificazione e la valutazione delle richieste d’asilo.

CIVICA POPOLARE “crede in un’Europa più democratica, più politica e sociale con istituzioni di Governo scelte dai cittadini” e perciò chiede più Europa “ma anche più autonomia ai

territori alle comunità locali nelle quali si custodiscono tradizioni e identità preziose”. Propone una nuova concezione della sovranità “più ispirata al principio dell’interdipendenza e della cooperazione”.

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