"Uomini cavia per i gas". Lo scandalo senza fine delle case auto tedesche

Sono coinvolte Daimler, Bmw e Volkswagen Per tre anni gli esperimenti choc sull'azoto

"Uomini cavia per i gas". Lo scandalo senza fine  delle case auto tedesche

Nella metropolitana berlinese gli annunci per la ricerca di cavie umane sono comuni: «Clinica universitaria cerca adulti non fumatori per sperimentazione farmaco». Oppure: «Cerchiamo malati di sclerosi multipla in cura con la molecola X per testare nuova cura. Pagamento 2mila euro». Prestare il proprio corpo alla ricerca in cambio di denaro in Germania è un comportamento lecito e diffuso. Viene allora da chiedersi se esporsi ai gas di scarico dei motori diesel sia un modo di aiutare la ricerca scientifica e se i 25 «volontari» che si sarebbero prestati all'esperimento fossero davvero consapevoli di quali sostanze stessero entrando nel loro corpo.

Secondo Stuttgarter Zeitung e Süddeutsche Zeitung, fra il 2012 e il 2015 due dozzine di esseri umani sarebbero stati esposti ai fumi dei diesel «per vedere di nascosto l'effetto che fa» per dirla con Jannacci. Il test sugli effetti del biossido di azoto (NO2) sarebbero stati condotti nella clinica universitaria di Aachen: qua 25 giovani in buona salute sarebbero stati esposti per alcune ore a diverse concentrazioni del gas. Mentre il Giornale ignora quali fossero i reconditi fini della ricerca, basta consultare i siti di qualunque Agenzia regionale per protezione dell'ambiente per rendersi conto che il biossido d'azoto fa male. L'Arpa del Veneto scrive per esempio che l'NO2 «provoca gravi danni alle membrane cellulari a seguito dell'ossidazione di proteine e lipidi. Gli effetti acuti comprendono: infiammazione delle mucose, decremento della funzionalità polmonare, edema polmonare. Gli effetti a lungo termine includono: aumento dell'incidenza delle malattie respiratorie, alterazioni polmonari a livello cellulare e tissutale, aumento della suscettibilità alle infezioni polmonari batteriche e virali».

Lo scandalo degli esperimenti sugli umani è esploso poche ore dopo la fuga di notizie riguardo a test analoghi condotti nel 2014, questa volta su una decina di scimmie, appositamente sedate e poi rimbambite coi cartoni animati per farle respirare i gas di scarico di un Maggiolino VW. In entrambi i casi di esperimenti sui primati (Macaca fascicularis o Homo sapiens) ci sarebbe la società europea di ricerca sull'ambiente e la salute nei trasporti (Eugt), una struttura (oggi chiusa) nata nel 2007 per volontà e finanziamento comune di Volkswagen, Bmw e Daimler.

Circolata poche ore dopo le commemorazioni per il Giorno della Memoria, la notizia degli esperimenti col gas sugli esseri umani ha riacceso ricordi molto tetri nella memoria dei tedeschi e delle loro vittime durante gli anni della follia nazista. Le case coinvolte hanno fatto a gara a prendere le distanze da se stesse. Il gruppo Daimler che controlla Mercedes si è detto «sotto shock per la portata degli studi e per i metodi con cui sono stati condotti», sottolineando che tali esperimenti sono «contrari ai valori e ai principi di Daimler». Volkswagen ha annunciato un'inchiesta interna. La più dura però è stata la cancelliera. Già impegnata a ricostruire la reputazione dell'industria automobilistica tedesca colpevole di aver taroccato i risultati delle emissioni dei gas di scarico e indebolita da 4 mesi di negoziato per formare un nuovo governo dopo la sua vittoria di Pirro alle elezioni di settembre, Angela Merkel non l'ha presa bene: «Questi test sulle scimmie o addirittura sugli umani non sono in alcun modo eticamente giustificabili», ha fatto dire al suo portavoce Steffen Seibert.

«Il governo condanna severamente questi test» e nell'annunciare la volontà di fare piena luce ritiene che «i costruttori dovrebbero limitare le emissioni inquinanti e non dimostrare la presunta innocuità dei gas di scarico».

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