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Uragano Ian, la Florida trema. "Avrà un impatto devastante". Già colpita Cuba: blackout totale

I venti, sempre più forti, minacciano la regione di Tampa Bay: "Subito evacuazione". Allarme Biden

Uragano Ian, la Florida trema. "Avrà un impatto devastante". Già colpita Cuba: blackout totale

Morte e distruzione, prima a Cuba e, poi, negli Stati Uniti. L'uragano Ian ieri notte ha toccato la costa a nord di Fort Myers, sul Golfo della Florida, con venti di 249 chilometri orari, sfiorando la categoria 5 degli uragani. Oltre 2,5 milioni le persone evacuate in Florida e 300mila senza elettricità, un numero destinato a salire oggi, mentre sono chiusi da 48 ore gli aeroporti di Tampa Bay, St. Petersburg e Sarasota, le scuole e Disneyworld. Attivata la Fema, l'Agenzia federale per la gestione delle emergenze, che ha già pronti quasi 4 milioni di pasti e 3,5 milioni di litri di acqua da offrire ai più bisognosi nei centri di evacuazione. Il presidente Joe Biden ieri ha allertato che Ian «potrebbe avere un impatto devastante», ammonendo l'industria petrolifera a non approfittarne «per aumentare i prezzi della benzina».

Il passaggio di Ian da Cuba aveva invece già fatto disastri ieri, con venti superiori ai 200 km l'ora (l'uragano qui era «appena» di categoria 3) e piogge torrenziali che hanno causato un blackout generale in tutta l'isola. Da ieri 11 milioni di cubani sono senza elettricità. Al collasso del sistema elettrico nazionale, in realtà fuori servizio da mesi con lunghi blackout pur senza uragani, si sono aggiunti gli enormi danni causati da Ian, soprattutto a Pinar del Río, Isla de la Juventud, Artemisa, l'Avana e Mayabeque.

A Pinar del Río sono morte almeno due persone, una donna per il crollo del muro della sua casa a San Luis e un uomo travolto dal tetto di un edificio. Tutta la rete elettrica e telefonica è ko e le autorità locali hanno avvertito che «il ripristino potrebbe richiedere circa una settimana».

Alla mancanza di comunicazioni si aggiunge il danno alle abitazioni, enorme. Il messaggio delle autorità, del resto, parla da solo: «Dati i forti effetti sugli alloggi, saranno promosse mobilitazioni di massa e giovanili». L'economia, già in crisi dopo due anni senza turismo per la pandemia, ha subito il colpo di grazia in un altro settore strategico. Ian ha infatti danneggiato oltre 5mila «casas de tabaco», aziende dedicate alla produzione dei celebri sigari Avana. Gravemente colpito anche il settore agricolo e le scuole che, a detta del regime, «avranno la priorità nella ricostruzione».

Oggi cominceranno ad arrivare a Pinar del Rio brigate di operai ed elettricisti da Cienfuegos, Sancti Spíritus e Villa Clara per dare una mano nei soccorsi, ha promesso ieri sera il ministro dell'Energia e delle Miniere, Liván Arronte, in uno speciale della Tv di stato. Altri arriveranno da Santiago de Cuba e Granma. Poi si penserà al resto della parte occidentale dell'isola.

Il presidente cubano Díaz-Canel, dal canto suo, senza nessun riferimento alle vittime ha chiesto «di raccogliere tutto ciò che è caduto dagli alberi e di promuovere subito una campagna di semina a ciclo breve, recuperare l'industria del tabacco, cancellare immediatamente le tracce del ciclone, ristabilire tempestivamente quanti più servizi possibili alla popolazione e, infine, lavorare nelle commissioni di valutazione dei danni e farlo con la sensibilità che ciò comporta».

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