Usa-NordCorea, faccia a faccia tra i super 007

Pompeo e Kim Yong-chol mettono a punto i dettagli del summit di Singapore tra i leader

Usa-NordCorea, faccia a faccia tra i super 007

New York - Sono i due capi delle rispettive diplomazie nazionali, già al comando dei servizi segreti. È il profilo comune che emerge tra Mike Pompeo e Kim Yong-chol, i registi del sofferto cammino verso il summit del 12 giugno tra il presidente americano Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un. E che ieri sera si sono visti a cena a New York per denifire i dettagli del vertice di Singapore. Il coreano è sbarcato nel pomeriggio e alloggia in un hotel vicino all'Onu.

Dopo l'incontro con il vicepresidente del comitato centrale del Partito dei Lavoratori, il titolare di Foggy Bottom ha in programma di tornare a Washington oggi. È la terza volta che i due si incontrano (le altre due in occasione delle visite di Pompeo a Pyongyang), ma l'arrivo del braccio destro di Kim è il segnale che i negoziati hanno raggiunto un momento cruciale: era dal 2000, quando il generale Jo Myong-rok ha incontrato a Pennsylvania Avenue l'allora presidente Bill Clinton, che la Nord Corea non inviava negli Stati Uniti funzionari di questo livello.

I due, figure chiave dell'organizzazione del summit hanno in comune un passato al vertice dei servizi segreti. Il falco Pompeo, 54 enne ex militare di origini italiane, è stato direttore della Cia nell'amministrazione del tycoon fino a marzo, prima di essere nominato segretario di Stato al posto di Rex Tillerson. È molto ascoltato su intelligence e politica estera, e ha posizioni dure sull'Iran in primis, ma anche sul dossier nordcoreano. L'ex capo dei servizi segreti militari di Pyongyang, invece, è uno degli uomini più controversi del regime, accusato di essere dietro gli attacchi del 2010 contro la nave da guerra sudcoreana Cheonan, dove morirono 46 marinai (per il quale la Nord Corea nega di essere responsabile) e all'isola di Yeonpyeong. Dal 2009 al 2016 ha anche diretto il North Korea's General Reconnaissance Bureau, l'unità incaricata della guerra informatica e della raccolta di informazioni. E l'amministrazione Obama lo ha accusato di aver orchestrato un attacco informatico contro la Sony nel 2014, nel tentativo di bloccare l'uscita del film sul regime, The Interview. Il generale Kim è uno dei numerosi funzionari nordcoreani soggetti alle sanzioni americane, ma la portavoce del Dipartimento di Stato Heather Nauert si è detta sicura che siano stati presi adeguati provvedimenti amministrativi per permettergli di muoversi indisturbato a New York.

Il principale ostacolo tra Pompeo e Kim Yong-chol è il divario sul concetto di denuclearizzazione: gli Usa vogliono che il regime rinunci rapidamente a tutte le armi nucleari in cambio di un allentamento delle misure restrittive, ma

Pyongyang chiede la garanzia che Washington non cercherà di rovesciare il regime. Dopo gli incontri sul 38° parallelo, Pompeo ha affermato che c'è una «comprensione condivisa» tra le parti su cosa ciascuna spera di ottenere.

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