Antony Blinken avverte Mosca: abbiamo le prove che siete pronti a invadere l'Ucraina e dovete sapere che se questo accadesse le conseguenze saranno molto serie. Il segretario di Stato americano ha pronunciato questo monito da Riga, in Lettonia, a margine di un vertice della Nato, due giorni prima del suo programmato incontro a Stoccolma con il collega russo Sergei Lavrov. «Sappiamo ha detto Blinken che avete ammassato truppe ai confini ucraini, e abbiamo già visto questo film nel 2014 prima dell'ultima invasione russa (della Crimea e del Donbass, nda). Allora come oggi, questa azione militare è stata accompagnata da una massiccia propaganda che dipinge l'Ucraina come l'aggressore, per poi passare all'azione». Poche ore prima, infatti, il presidente russo Putin aveva detto in un discorso che «la minaccia ai confini occidentali della Russia sta aumentando» e definito «una linea rossa da non attraversare» l'ipotesi del dispiegamento di missili Nato in Ucraina. Blinken ha respinto queste affermazioni: «La Nato è un'alleanza difensiva, e non minaccia nessuno. Le parole di Putin sarebbero solo ridicole se la questione non fosse così seria». Poi ha chiarito che la Nato intende rafforzare le sue difese orientali ed è «preparata a imporre alla Russia costi pesanti in caso di una nuova aggressione all'Ucraina». Non solo: Mosca subirebbe «misure economiche ad alto impatto», e anche se non ha risposto a chi gli domandava se questo volesse dire tagliar fuori la Russia dal sistema finanziario globale, Blinken ha spiegato che «con i nostri alleati faremo perfettamente intendere per tempo alla Russia a quali rischi si esporrebbe». Rimane da chiarire se le parole di Blinken implichino un intervento militare Nato a fianco di un'Ucraina eventualmente attaccata dai russi. Finora gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno annunciato la loro intenzione di incrementare le forniture di armi difensive all'Ucraina sotto minaccia russa. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha ricordato che Kiev non è membro Nato, e quindi non gode della protezione automatica che spetta ai membri. Ha però ricordato che in futuro avrebbe pieno diritto di diventarlo, «e questo lo deciderebbero l'Ucraina e i trenta Paesi membri della Nato, certo non la Russia». Da Kiev il presidente Volodymyr Zelensky offre a Mosca l'apertura di un dialogo, ricordando che nel Donbass occupato da milizie armate dai russi continua da otto anni una guerra sottotraccia che è costata 14mila morti. «Abbiamo un forte esercito e siamo in grado di difenderci ha detto ma vorrei incontrare Putin».
Dal Cremlino solo gelo, e la pretesa che la Russia sia estranea alla questione del Donbass. In realtà Putin punta a trasformare l'Ucraina in una federazione, per poter mettere piede nel governo di Kiev attraverso le province filorusse e staccarla dall'Occidente.
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