Usa, la rincorsa di Trump. Torna a fare campagna e vuole affrontare Biden

Il tycoon riparte in Florida. Calendario fitto fino al voto. E un confronto tv da recuperare

Usa, la rincorsa di Trump. Torna a fare campagna e vuole affrontare Biden

Donald Trump si riprende la scena con una serie di comizi a tappeto negli stati chiave. È partito ieri sera da Sanford, in Florida, per poi volare nei prossimi giorni in Pennsylvania, Iowa e North Carolina. Secondo il sito Axios, il presidente americano ha domandato alla sua campagna elettorale di organizzare appuntamenti ogni giorno in un posto diverso fino al 3 novembre. E la Casa Bianca ha chiesto alla commissione che organizza i dibattiti televisivi di recuperare il secondo duello fra i due candidati visto che The Donald ha ricevuto il via libera dei medici. Il match tra lui e Joe Biden era in calendario il 15 ottobre, ma è stato poi cancellato di fronte al rifiuto di Trump di partecipare a un duello virtuale, mentre il terzo è in calendario il 22 ottobre. Il rivale democratico si è recato in Ohio, dove il tycoon ha inviato il vice Mike Pence.

Intanto continuano le polemiche sullo stato di salute di Trump: lui si dice immunizzato, e anche se il medico personale ha dichiarato che «non rischia più di trasmettere» il coronavirus ad altri, non è chiaro se sia negativo o meno al test. Prosegue pure lo scontro a distanza con Anthony Fauci, membro della task force della Casa Bianca, sullo spot in cui il virologo sembra lodare il presidente per la gestione del coronavirus. «In quasi cinquant'anni di servizio pubblico non ho mai appoggiato pubblicamente un candidato politico. I commenti che mi vengono attribuiti senza il mio consenso nella campagna repubblicana - ha detto Fauci alla Cnn - sono stati estrapolati dal contesto più ampio in cui li ho pronunciati, mesi fa, in merito agli sforzi dei funzionari pubblici» nella battaglia alla pandemia.

«Il video è ripreso da un'intervista in cui Fauci plaude al lavoro dell'amministrazione Usa. Le parole sono accurate e arrivano direttamente da lui», ha replicato la campagna del Comandante in Capo. «Erano proprio parole di Fauci» quelle sul «fenomenale» lavoro fatto dall'amministrazione, ha detto da parte sua Trump: «E ora, molto prima delle attese, arrivano i vaccini e le cure». Il tycoon si è anche levato un sassolino dalla scarpa con l'Europa, alle prese con una severa seconda ondata di contagi: «Forte balzo della piaga cinese in Europa e in altri paesi che le Fake News indicavano come esempio perché stavano facendo bene. Siate forti e vigili, farà il suo corso», la stoccata dopo mesi di critiche su come stavano affrontando la crisi gli Usa.

Il presidente è poi tornato anche a parlare di «legge e ordine», uno dei suoi cavalli di battaglia dopo lo scoppio delle proteste in seguito all'uccisione dell'afroamericano George Floyd lo scorso maggio. In questo caso, il commento è arrivato dopo una nuova notte di scontri a Portland, in Oregon, dove dei manifestanti hanno sfondato i vetri di diversi edifici, inclusa la Oregon Historical Society, e abbattuto due statue di Abraham Lincoln e Theodore Roosevelt. Secondo i media Usa, stavolta i disordini erano legati al «Day of Rage», il giorno della collera, alla vigilia del Columbus Day. Tra i dimostranti, infatti, è comparso uno striscione con scritto: «Smettete di onorare i colonizzatori assassini razzisti». «Sono gli sciocchi di Biden, Antifa radicali. Valli a prendere Fbi, ora», ha commentato Trump su Twitter. «Legge e ordine - ha proseguito - Portland, chiama i federali».

Quindi, ha colto l'occasione per ribadire che «Fbi e forze dell'ordine devono concentrare le loro energie su Antifa e sinistra radicale, coloro che hanno trascorso l'estate cercando di bruciare le città democratiche mal gestite negli Stati Uniti».

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