
Gli Stati Uniti sospendono alcune forniture di armi all'Ucraina motivando la decisione con la preoccupazione di una riduzione eccessiva delle scorte americane dopo anni di guerra della Russia contro Kiev e di operazioni militari in Medioriente contro gli Houthi e nella difesa di Israele. "Questa decisione è stata presa per mettere al primo posto gli interessi americani, a seguito di una revisione da parte del dipartimento della Difesa dell'assistenza militare che forniamo ad altri Paesi in tutto il mondo", ha detto la vice portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly, confermando la notizia.
Fra le armi bloccate ci sono decine di intercettori Patriot, migliaia di munizioni Howitzer ad alto esplosivo da 11 mm, più di 100 missili Hellfire, oltre 250 sistemi missilistici a guida di precisione conosciuti come Gmlrs, decine di missili aria-terra tra cui gli Stinger e gli Aim oltre a quelli usati dagli F-16 ucraini, e lanciagranate. Il capo del Pentagono Pete Hegseth ha deciso la pausa nelle consegne dopo aver ordinato alcune settimane fa la revisione delle scorte: il timore riguarda la carenza di munizioni e sistemi di difesa aerea di cui gli Usa o i loro alleati potrebbero aver bisogno per far fronte a contingenze globali di vasta portata. Per il New York Times non è chiaro quanto profondamente la sospensione di Washington - la seconda da quando Trump è tornato alla Casa Bianca - inciderà sull'Ucraina. La prima volta era stata a marzo, quando l'amministrazione aveva brevemente bloccato tutti gli aiuti militari dopo lo scontro fra Donald Trump e Volodymyr Zelensky nello Studio Ovale.
In questo caso, il segnale al presidente russo Vladimir Putin potrebbe essere che gli Usa si stanno gradualmente allontanando dal loro ruolo di principale fornitore di armamenti avanzati per l'Ucraina, e lo zar potrebbe essere incoraggiato a prolungare i colloqui per un cessate il fuoco, pensando che le forze di Kiev potrebbero presto essere a corto di munizioni e sistemi antimissile. Meno armi vengono fornite a Kiev più è vicina la fine del conflitto", ha commentato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: "Da quello che capiamo, la ragione di questa decisione sono i magazzini vuoti, una carenza di armamenti nei magazzini". Mentre secondo la Cnn, la Corea del Nord è pronta a triplicare il numero delle sue truppe impegnate a combattere per Mosca lungo la linea del fronte, inviando altri 25-30mila soldati.
Intanto l'Ucraina, subito dopo la decisione dell'amministrazione Trump, ha convocato l'incaricato d'affari americano nella capitale, e come ha fatto sapere il ministero degli Esteri, ha detto al diplomatico statunitense che i ritardi negli aiuti militari "incoraggeranno" la Russia. Per Mikhailo Podolyak, il principale consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, "le consegne continuano ancora oggi. Sembrerebbe molto strano, disumano, interrompere la fornitura di sistemi antimissile,in particolare dei Patriot". E il ministero della Difesa ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna notifica ufficiale in merito alla revisione dei programmi di assistenza da parte degli Stati Uniti. "Qualsiasi restrizione all'approvvigionamento di quelle risorse che sono molto importanti per noi è senza dubbio negativa, ma l'Ucraina ha una certa riserva di capacità", ha osservato il deputato Fedir Venislavsky, membro del Comitato per la sicurezza nazionale. Ma il presidente Zelensky tiene la porta aperta: "Tra Ucraina e Stati Uniti si stanno definendo tutti i dettagli della fornitura di supporto alla difesa, inclusa la componente di difesa aerea.
In un modo o nell'altro, dobbiamo garantire la protezione del nostro popolo", ha detto con il ministero degli Esteri che ha confermato l'ipotesi di acquistare difese aeree dagli americani, oppure pagare per ottenerle temporaneamente.