La vacanza? Meglio con Fido. Ma non sempre è possibile

La Brambilla premia le 29 strutture più "pet-friendly". Spesso però hotel, b&b e spiagge non vogliono animali

La vacanza? Meglio con Fido. Ma non sempre è possibile

Perché sia un compagno di viaggio nel senso più puro, senza che le vacanze siano occasione per separarci da lui. Perché si acquatti senza sentirsi di troppo in un angolo delle nostre gioie anche in estate; perché non ci siano più scuse per abbandonarlo. Ecco alcune buone ragioni di essere del turismo pet-friendly, ovvero tutto quell'insieme di attività (alberghi, agriturismi, bed&breakfast, villaggi, ma anche mezzi di trasporto e stazioni) in cui l'ingresso di Fido è benaccetto e gradito.

In particolare, ieri a Milano 29 esercizi hanno ricevuto il premio «Struttura animal friendly 2016», dalle mani dall'onorevole Michela Vittoria Brambilla, ex ministro del Turismo e presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, in rappresentanza della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente. Ventinove strutture tra alberghi, bed and breakfast, camping, agriturismi, stabilimenti balneari, e poi locali autostradali del Gruppo Autogrill, società leader della ristorazione nei canali del viaggio e Best Western Hotels&Resorts (160 alberghi in Italia). La consegna del premio ha trovato motivazioni ad hoc struttura per struttura, ma, ha sottolineato Michela Brambilla, si è scelto di valorizzare «una scelta di grande civiltà che fa bene all'economia, alla convivenza sociale, alla lotta contro una grave piaga come il randagismo. C'è un animale domestico ha spiegato ancora l'ex ministro nel 43,3 per cento delle case italiane, per non parlare dei turisti stranieri che normalmente portano con sé i propri quattrozampe. Li considerano al pari di un vero e proprio membro della famiglia e sono abituati a godere il più possibile della loro compagnia, durante i periodi di vacanza o nei momenti di svago. L'accoglienza animal-friendly è dunque un investimento vincente, che rende più semplice la vita di milioni di italiani, dà un contributo al contrasto della tristissima pratica degli abbandoni, frequenti soprattutto d'estate, e promuove una nuova cultura di amore e rispetto per i nostri piccoli amici».

Un posto d'onore nell'offerta turistica pet-friendly lo detengono certamente il camping e il villaggio vacanza, attività che consentono al quattrozampe in particolare al cane libertà e movimento, e inoltre un ritrovato e rigenerante contatto con la natura: più di 640, secondo il sito campingevillaggi.com, le strutture italiane di questo genere in cui Fido ha tutti gli onori di un ospite. Ma anche le spiagge e gli alberghi sono sempre più aperti all'ingresso di animali d'affezione. Nel premio assegnato dall'onorevole Brambilla al Gruppo Autogrill, la motivazione è esemplare: la garanzia dell'accesso agli animali domestici in tutti i locali presenti sulla rete autostradale e addirittura, in qualche caso, l'inclusione di un «Fido Park» nel quale gli amici animali possono sgranchirsi le zampe. I locali espongono un bollino ad hoc, per indicare ai viaggiatori con animali al seguito che quel punto ammette l'ingresso dei nostri amici. Va da sé che il fenomeno dell'abbandono, grazie a simili iniziative, è scoraggiato e indirizzato su tutte altre strade. Magari destinato sempre più a perdere quota. L'Italia conta da tre anni a oggi almeno 7.800 strutture ricettive pet-friendly, per lo più concentrate in Emilia Romagna (dove sono un migliaio), Toscana, Veneto e Lombardia.

Meno e suona come un paradosso nelle caratteristiche zone in cui si concentra il turismo estivo: fino a tre anni fa, secondo i dati di Ferderalberghi, la Sicilia metteva a disposizione dei quattrozampe circa 220 strutture, seguita da Sardegna (poco più di cento), Puglia e Calabria. Ancora col contagocce Basilicata e Molise.

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