La valanga azzurra ora punta su Milano

Le vittorie di Sondrio e Cinisello ultime di una serie partita nel 2016 dalle periferie

La valanga azzurra ora punta su Milano

Milano - Una caduta continua, una frana che rischia di travolgere Milano nel 2021. Questo è l'incubo che agita i sonni dei Democratici lombardi, a maggior ragione dopo i risultati elettorali di domenica.

Negli ultimi due anni il Pd ha perso quattro capoluoghi su cinque, fra quelli andati al voto. Non solo, ha dovuto dire addio ad almeno due piazze storicamente rosse, praticamente un pezzo di Toscana (o di Emilia) piazzato nella cintura industriale e operaia di Milano. In dodici mesi sono cadute due «Stalingrado». Prima la vecchia, «cara» roccaforte Sesto San Giovanni, cuore anche affettivo della sinistra milanese. Due giorni fa è venuta giù l'ultima ridotta, Cinisello Balsamo, sempre governata dalla sinistra fin dal secondo dopoguerra.

Un calvario. E le Comunali 2019 metteranno in palio altri tre centri importanti: Pavia, Bergamo e Cremona. Tutti area Pd.

La Lombardia non è un monolite. È vero che al Pirellone, sede della Regione, da ormai 23 anni abita il centrodestra nelle sue varie forme. Ma nei Comuni la musica è sempre stata diversa. I ceti urbani progressisti e le periferie spesso e volentieri hanno stretto in una morsa il centrodestra. Nel 2011 è accaduto anche a Milano, tradizionalmente moderata, liberale e riformista. Un anno prima, nel 2010, perse Mantova e Cremona, la sinistra era ai minimi in Lombardia: le restavano «solo» Sondrio, Lodi e Lecco. Poi è iniziata la rimonta. Nel 2011 la sinistra ha conquistato Milano, nel 2013 si è ripresa Brescia, nel 2014 Cremona, Pavia e Bergamo. Poi Mantova. Una espansione apparentemente inarrestabile, culminata nel 2016 con la conquista di Varese e la conferma di Milano. Due anni fa, tutti i capoluoghi erano in mano al Pd. Allo «zenith», però, si sono intraviste le prime ombre. Qualcosa si rompe e si rompe nei quartieri popolari, nelle periferie. Il centrodestra conquista 5 Municipi su 9 a Milano. Beppe Sala supera Stefano Parisi solo grazie al centro cittadino. Interi settori e quartieri, sotto la pressione della crisi e dei fenomeni migratori, voltano le spalle alla sinistra. E accade un po' ovunque. Nel 2017 cambiano colore Monza, Como e Lodi.

Poi accade l'impensabile: cade Sesto San Giovanni. Un trauma, che prelude ad altre cadute. Il resto è storia di questi giorni: passa di mano Sondrio, cade Cinisello. Cambia tutto, un terremoto. Resta solo una certezza: nessuno, in casa Pd, sembra volersi dimettere.

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