Cultura e Spettacoli

Valentino s-veste la fluidità di genere. La moda diventa una tribuna politica

Gli insulti social sullo scatto con un modello efebico nudo. Lo stilista Piccioli difende la scelta: "L'umanità sta cambiando"

Valentino s-veste la fluidità di genere. La moda diventa una tribuna politica

In fondo, chi lo dice che la fluidità di genere non possa essere s-vestita Valentino? L'ultima campagna della maison per la borsa Roman Stud, con un modello nudo dalle folte chiome che sembra una modella, i pettorali che, in quanto villosi, disegnano un seno perfetto e l'iconica bag infilata in un piede efebico quanto tutto il resto, ha scatenato l'odio su internet e la sdegnata risposta dello stilista di Valentino, Pierpaolo Piccioli: «Il male è negli occhi di chi guarda». Citazione raffinata, argomentazione sempliciotta. Sia sincero, signor Piccioli, se avesse voluto innescare nel pubblico una reazione neutra quanto il genere del suo modello, non avrebbe mai scelto un simile scatto. E non metterebbe in scena le potenti, provocatorie sfilate alle quali ci ha abituati da tempo. Quelle con gli uomini in gonna, sandali col tacco e pelliccia. Quelle in cui i maschi portano la borsa e hanno lineamenti così fini e sottili da sembrare disinfettati. Mentre le donne sono così magre, piatte e imbronciate da sembrare adolescenti tristi per un quattro in latino o per le corna fresche della fidanzata. Per quelli ancora retrogradi, che vogliono capire se stiano guardando la collezione femminile o maschile (peraltro meravigliose entrambe) c'è da perdere la vista a caccia di indizi. Piccioli si è indubitabilmente fatto carico di un messaggio, quello, apertamente dichiarato «dell'illimitatezza dell'individualità», e nel tema, non c'è nulla di neutro. Se poi sei pensa che su internet c'è molto di incivile, ecco che una lussuosissima campagna moda, un «messaggio» nemmeno più tanto subliminale, diventano un caso. Con odiatori anonimi, insulti violenti e sgrammaticate accuse. Il botticelliano bersaglio in posa adamitica si chiama Michael, assomiglia all'ex top Yasmin Le Bon, ma dopo il collo prosegue in modo assai diverso dalla moglie del cantante dei Duran Duran e di certo, il poverino nella foto, non si aspettava di finire sotto questo fuoco incrociato. Piccioli, in realtà, era ed è perfettamente consapevole di ciò che ha deciso di smuovere, e infatti spiega: «Dopo aver pubblicato questa foto su Maison Valentino, molte persone hanno reagito con commenti odiosi e aggressivi. Il mio lavoro è fornire la mia visione della bellezza in base al tempo che stiamo vivendo, la bellezza e chi consideriamo bello sono un riflesso dei nostri valori». E poi fa riferimento all'aggressione, avvenuta a Roma, ai danni di una giovane coppia gay: «Stiamo assistendo a un grande, enorme cambiamento nel genere umano. I movimenti di autocoscienza sono tutti guidati dalla stessa idea: l'evoluzione è possibile se l'uguaglianza è possibile, se è possibile l'inclusività, se i diritti umani sono difesi e la libertà di espressione è protetta e nutrita. L'odio non è un'espressione, l'odio è una reazione alla paura e la paura può facilmente trasformarsi in violenza, che può essere un commento o un'aggressione a due ragazzi che si baciano in una metropolitana». Questo per chi ancora pensasse che dietro a quello scatto ci fosse solo una provocazione.

E che la moda sia solo una questione di paillettes e chiffon.

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