Politica

Valle occupato, Marino si cala le braghe e «gli artisti» se ne vanno

Al teatro Valle, occupato dal giugno 2011 da un «collettivo di artisti», la parola sgombero non va in scena. Succede che dopo 3 anni di illegalità e tante promesse non mantenute, il Comune chieda cortesemente di liberare il teatro entro il 31 luglio per procedere con lavori di ristrutturazione. Tanto cortesemente da promettere di stipulare una convenzione con gli occupanti che di fatto garantirà loro un nuovo spazio ma anche voce in capitolo sulla programmazione, la gestione e l'organizzazione futura del teatro. In pratica, il Comune si cala le braghe ma, tant'è, non basta. «Ce ne andiamo il 10 agosto», dicono in una conferenza stampa organizzata (grazie a Sel) alla Camera dei deputati. Cioè, solo dopo aver messo nero su bianco gli accordi. «Occupare un teatro non è reato, invitiamo tutti gli operatori a farlo. Senza pagare più Siae, Enpals, Iva e assicurazioni perché a questo punto l'occupazione è legittima», tuona Edoardo Sylos Labini, responsabile cultura di Forza Italia. «Questi finti rivoluzionari fanno parte del sistema che fingono di combattere, infatti fanno accordi con il Comune che si comporta in maniera scandalosa», aggiunge Sylos Labini, ancora in attesa che la magistratura si muova dopo l'esposto presentato in Procura.

«Ci aspettiamo un'indagine che chiarisca responsabilità civili e penali della vicenda».

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