Vanessa e l'elogio dell'imperfezione

L'attrice: «Il segreto della felicità è nel sapersi accettare per come si è»

Vanessa e l'elogio dell'imperfezione

No, non è che sei sbagliata. Sei fatta cosi. E il tempo ci mette del suo. Vent'anni anni fa Vanessa Incontrada piaceva, adesso le sue forme morbide e opulente suscitano critiche a raffica in quella grande pattumiera che è diventata la rete. «L'importante - dice ora l'attrice - è essere felici» e si capisce subito, guardandola sugli schermi di Rai1, che non e un'affermazione consolatoria. L'ammissione di una sconfitta. La resa al nemico implacabile che imbarca le forme e allunga le rughe come ruscelli. «La perfezione non esiste», è il grido di Vanessa fra le lacrime e le emozioni e quelle parole non volano via come una bolla di sapone ma bucano l'etere e disegnano la parabola di ciascuno di noi. Siamo tutti inzuppati in una cultura materiale, del corpo e il monologo inatteso della showgirl davanti alle telecamere del programma Vent'anni che siamo italiani è, possiamo dirlo?, l'algoritmo dell'umanità. Non quella virtuale che esiste nel mondo della pubblicità e solo li, ma quella imperfetta e carica di vita che circola per le strade delle nostre città.

«Sai quanto tempo ho passato a cercare la perfezione?», spiega adesso lei, finalmente in pace con se stessa e i suoi fantasmi. Ecco, questo è l'arrivo di un percorso che riguarda tutti e che lei ha fatto mano nella mano di suo marito Rossano. Si, perché l'amore ama anche i difetti, i centimetri in meno e i chili in più, gli anni che è meglio non contare e i capelli che cambiano colore, come le foglie d'autunno. C'è una stagione che assomiglia all'estate in tutti noi e nelle donne prende le tonalità di una festa senza fine. È bellissimo portare addosso la bellezza, l'eleganza, la giovinezza. Ma è ancora più seducente saper transitare nelle altre fasi dell'esistenza e scoprire, come Vanessa Incontrada, sensazioni e pensieri ancora più forti, più ricchi, più profondi. Sei fuori dai canoni dell'estetica e chi ti ama ti abbraccia come prima. Anzi, più di prima e da te riceve la forza per percorrere un altro tratto.

Solo chi vive di ossessioni, di risentimenti e di paure, solo chi è più fragile della tua fragilità esibita può pensare di lapidarti con commenti acidi e ingenerosi, quando non vergognosi, pensando cosi di sfuggire alle proprie miserie. E alle proprie insicurezza. Ma è una corsa da vigliacchi che finisce in un vicolo cieco.

Ci misuriamo e ci controlliamo e ci scrutiamo allo specchio quasi ogni momento, ma sappiamo, o dovremmo sapere, che siamo infinitamente di più di quello che appare. Non è retorica, ma la verità delle nostre silhouette, appariscenti o sbilenche, e dei nostri profili, esili o in carne.

Il sorriso da trailer sale fino al cielo, ma anche le lacrime di Vanessa hanno commosso le stelle.

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