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L'ipocrisia di Letta sul ddl Zan

È bastato l'intervento del Vaticano per far ammorbidire le posizioni intransigenti del segretario del Pd sulla legge contro la transomofobia

L'ipocrisia di Letta sul ddl Zan

Dietrofront di Enrico Letta sul ddl Zan. È bastato l'intervento del Vaticano per far ammorbidire le posizioni intransigenti del segretario del Pd sulla legge contro la transomofobia.

"Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall'articolo 2, commi 1 e 3 dell'accordo di revisione del Concordato", avrebbe scritto monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, stando a quanto riporta il Corriere della Sera. Si tratterebbe "nota verbale", ovvero una comunicazione formale redatta in terza persona e non firmata consegnata al primo consigliere vaticano e che, ora, si troverebbe già sul tavolo del gabinetto del ministero degli Esteri. A breve, dovrebbe essere portata all'attenzione del premier Mario Draghi e del Parlamento italiano. "Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall'articolo 2, commi 1 e 3 dell'accordo di revisione del Concordato", sarebbe un passaggio del documento in questione. Si tratta di commi che non solo assicurano alla Chiesa"libertà di organizzazione, di pubblico esercizio di culto, di esercizio del magistero e del ministero episcopale", ma garantiscono anche "ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".

Dopo la diffusione di tale notizia, Letta ha commentato a Radio Anch'io: "Noi siamo sempre stati favorevoli a norme molto molto forti contro la omotransfobia, e rimaniamo favorevoli a queste norme e al ddl Zan, ma siamo sempre stati aperti al confronto in Parlamento e guarderemo con il massimo spirito di apertura ai nodi giuridici". E ancora: "Siamo pronti a guardare i nodi giuridici pur mantenendo un favore sull'impianto perchè la norma è di civiltà per il nostro Paese, il nostro è sempre stato un atteggiamento di apertura". Un cambio di prospettiva netto rispetto a quando, solo poche settimane fa, Letta aveva ammonito i senatori riottosi che il ddl Zan sarebbe dovuto essere approvato così com'è. Come fanno notare alcune fonti parlamentari de ilGiornale.it è bastato che da OltreTevere partissero delle critiche per far correre il segretario del Pd a Palazzo Madama per dettare la nuova linea ai suoi senatori: "Il Pd diceva che lo Zan era fermato dalle audizioni richieste dalla destra a e dalla richiesta di un Tavolo da parte di Italia Viva. La verità è che il Pd stesso era spaccato e che Letta di fronte al Vaticano si ferma". I democratici critici verso il Ddl spiegano: "L'unica soluzione è un tavolo della commissione, com'era già stato proposto da alcuni, per verificare i punti critici del Ddl. Al di là del Vaticano questa è la soluzione emersa già nelle settimane scorse. Letta sta arrivando al gruppo Pd e vedremo se manterrà questa posizione.

Vedremo che succede".

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