Il Veneto e la Lombardia sono le prime Regioni a firmare le pre-intese sull'autonomia con il ministro Roberto Calderoli (foto). Si parte da quattro materie per cui non è prevista la definizione dei Lep, ossia la protezione civile, le professioni, la previdenza complementare integrativa e la parte della sanità che interessa il coordinamento della finanza pubblica. Esultano i due governatori. Luca Zaia (foto) parla di una "firma storica" che è solo un punto di partenza, visto che "si comincia con un modello che poi potrà essere replicato in futuro per arrivare alle 23 materie". Anche per il lombardo Attilio Fontana, che si è commosso ricordando l'ex governatore Roberto Maroni e i suoi sforzi per promuovere il referendum del 2017, "si iniziano a raccogliere i primi frutti di una riforma epocale di cui il Paese ha bisogno".
In attesa delle altre materie, alcuni effetti sono già tangibili. Lombardia e Veneto potranno incidere di più nella regolamentazione delle professioni che non richiedono un'iscrizione a un albo, così come nella gestione della previdenza complementare integrativa dei dipendenti pubblici. Con più autonomia sulla Protezione civile, i governatori potranno emanare ordinanze in deroga sia alla normativa regionale sia a quella statale in caso di emergenze regionali. E questo dovrebbe ridurre i tempi di realizzazione delle opere e migliorare la gestione dei problemi. L'autonomia, spiega Calderoli, non è a costo zero: "C'è la necessità di verificare se i fondi già stanziati siano sufficienti, nel caso non lo siano le leggi di bilancio devono stanziare le risorse necessarie". Ma sulla Protezione civile, aggiunge il ministro, sono già stati destinati 20 milioni per il 2025, 40 milioni per il 2026 e 60 milioni per il 2027. Sulla sanità, invece, si parte con una piccola rivoluzione: le Regioni potranno spendere le risorse del Fondo sanitario nazionale più liberamente, in base alle esigenze dei propri territori "superando finalmente - osserva Fontana - la logica dei silos". Non si potranno aumentare gli stipendi dei sanitari, ma magari si potrà agire con degli incentivi soprattutto, per esempio, nelle zone di confine. Calderoli rispedisce al mittente le ricostruzioni sui malumori tra gli alleati, specie in Forza Italia. E delinea i passaggi futuri.
Ossia, entro fine legislatura, far approvare dal Parlamento le pre-intese (che oggi verranno firmate anche da Piemonte e Liguria), definire i Lep e chiudere sul federalismo fiscale, a partire dalla fase "che ha come scadenza marzo 2026, una milestone del Pnnr. O la portiamo a casa o salta la rata di 32 miliardi e 600 milioni".