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Venezia fa pagare i mezzi pubblici anche ai bimbi di quattro anni

Venezia Il Comune di Venezia fa cassa spremendo anche le tasche dei bambini. Con una nota inserita fra le righe di una corposa delibera di giunta ha infatti abbassato l'età di esenzione dal pagamento del biglietto dell'autobus dai 6 ai 4 anni. Una stangata niente male: basti pensare che per un figlio che frequenta l'asilo la voce trasporti nel bilancio familiare subirà un aumento di almeno 400 euro all'anno. Una decisione, questa, che rende Venezia un caso anomalo, visto che nella maggior parte delle città, comprese Roma e Milano, i bambini viaggiano gratis fino ai 10 anni.

La scure del commissario Vittorio Zappalorto, decisa pochi giorni prima del voto, si abbatte in modo particolare sui cittadini più piccoli, visto che il salasso per il trasporto dei mini-passeggeri si aggiunge al rincaro delle tariffe della mensa scolastica, nonché della retta degli asili nido. Senza contare che in poco tempo sono scomparsi nove «Spazi Cuccioli» su undici, creando disagi ai genitori che lavorano e, quel che è peggio, lasciando 34 dipendenti a casa. I piccoli veneziani, obbligati a pagare fin dal loro primo vagito, diventano così a tutti gli effetti «figli della spending review », per una generazione che crescerà a «pane e tasse».

Ermetico il commento del commissario Zappalorto a chi gli chiede spiegazioni: «I provvedimenti sono noti da tempo, non potevamo fare diversamente». L'aumento di prezzo per viaggiare sui mezzi di trasporto scatterà il 1° luglio e vede un rincaro per gli abbonamenti che sfiora il 50 per cento. Nessuno è escluso: turisti, studenti, pendolari, residenti, bambini e over 75 . Proprio questi ultimi, insieme ai bambini, sono tra i più penalizzati: con la formula dell'abbonamento unico, che cancella la possibilità di scegliere una sola rete di cui usufruire, i viaggiatori più anziani pagheranno 185 euro l'anno, ossia 10 euro in più rispetto all'ex due reti, che diventano 35 sulla rete singola. Secondo i calcoli degli amministratori, nelle casse comunali dovrebbero arrivare circa 5,4 milioni di euro in più. In realtà, però, la giunta e il commissario hanno anche tagliato lo stipendio ai dipendenti comunali di 200-300 euro, nonché abolito premi di produzione e retribuzione integrativa. I dirigenti, invece, possono dormire sonni tranquilli, visto che nel bilancio di previsione sono stati accantonati ben 4,3 milioni per il pagamento della retribuzione di posizione e di risultato della dirigenza per l'anno 2015.

Zappalorto lascia al nuovo sindaco il compito eventuale di ridurre o modificare la cifra.

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